Proseguono gli incontri del Book Lovers Club, il circolo di amanti dei libri che si riunisce a Manerbio presso la merceria-libreria "Ohlalà! Concept Creativo".
![]() |
Giulia Berti viene accolta da Gloria Colucci |
Il 16 marzo 2025, è stata ospitata
Giulia Berti, autrice del romanzo Preferisco le stelle (Garzanti,
2024). Si tratta della sua opera d'esordio, nata durante il famigerato
lockdown. È ambientata in Giappone, Paese che G. Berti ama molto. Ma non
propone la solita Tokio: ha preferito Sendai, una città universitaria, piena di
giovani e resiliente. È un luogo dove la modernità si affianca a un forte senso
delle tradizioni. I ritmi di vita dei suoi abitanti sono piacevolmente lenti;
la frenesia è assente e ci si può prendere tempo per sé.
Qui (nel romanzo) torna Hajime,
insegnante venticinquenne che si sente già vecchio. Non aveva fatto però i
conti col destino: fra i suoi studenti, c'è Aoki. Di fronte a lui, Hajime prova
quello che, in giapponese, è koi no yokan: la "premonizione
d'amore". Non è un colpo di fulmine: è piuttosto il riconoscimento dell'
"anima gemella", qualcuno che potresti aver incontrato in una vita
precedente.
All'inizio, Hajime e i suoi amici
prendono la situazione con leggerezza. Col tempo, la faccenda si fa seria.
Accanto agli amici che offrono supporto, ci sono quelli che (anche bruscamente)
fanno aprire gli occhi.
Del resto, come verrebbe accolta
una relazione fra due uomini? La famiglia e le amicizie non fanno una piega,
anzi: creano una sorta di "bolla di protezione" attorno a Hajime e
Aoki. Quanto al resto della società, a Sendai non c'è quel forte stigma che
siamo abituati a chiamare omofobia; ma stiamo comunque parlando di relazioni
non previste e non normate (fino a poco tempo fa). La morale vigente è quella
del "si fa, ma non si dice". I pettegolezzi sono molto temuti e un
rapporto omoerotico potrebbe non essere "recepito nel senso giusto".
Ricordiamo anche che, in Giappone, i rapporti sociali sono alquanto
tradizionalisti, rigidi e invalicabili, come avviene (in questo caso) fra
insegnante e alunno. Per darne l'idea, G. Berti ha deciso di non tradurre i
titoli onorifici che accompagnano i nomi dei personaggi. La loro funzione è
proprio quella di "mantenere le distanze". Il passo del romanzo in cui
l'uso degli onorifici viene meno è perciò altamente significativo.
Come evolve questa
"attrazione complicata" fra allievo e professore? La storia d'amore
assume la piega di un romanzo di formazione: la crescita dei due giovani
potrebbe accorciare le distanze fra di loro. Di sicuro, la loro consapevolezza
in fatto di sentimenti muterà (e li muterà). Hajime, in particolare, si rende
conto di non essere affatto vecchio come credeva.
Scrivere Preferisco le
stelle, per G. Berti, è stato un modo per mitigare la nostalgia del
Giappone durante la pandemia. È stato anche una stratagemma per trasformare la
quarantena in un periodo di serenità e creatività, beneficiando del tempo
materiale a disposizione.
E la frase del titolo? Si trova nel romanzo: chi lo leggerà, ne scoprirà il senso!
Pubblicato
su Paese Mio Manerbio, N. 214 (aprile 2025), p. 8.
Vuoi leggere questi e altri appassionanti romanzi a un prezzo molto conveniente? Abbonati ad Amazon Kindle Unlimited!
Commenti
Posta un commento
Si avvisano i gentili lettori che (come è ovvio) non verranno approvati commenti scurrili, offese dirette, incitazioni all'odio di qualunque tipo, messaggi che violino la privacy o ledano l'onore di terzi. Si prega di considerare questo blog come uno spazio di confronto, così come è stato fatto finora, e non come uno "sfogatoio". Ci scusiamo per eventuali ritardi nella pubblicazione dei commenti: cause (tecnologiche) di forza maggiore. Grazie.