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Pirlo, pòta e rock 'n roll con gli Alpini

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Piergiorgio Cinelli

Il 7 e l’8 luglio 2018, all’Area feste di via Duca d’Aosta, gli Alpini di Manerbio hanno tenuto la loro festa annuale. Un po’ di cucina, con grandi classici: casoncelli, tagliata di manzo, “pà e salamìna”, polenta con salsiccia o gorgonzola, galletto amburghese con patatine fritte, “piatto alpino”, torta fritta, patatine, olive ascolane, torte, anguria, bevande più o meno alcoliche. Per i più piccoli, un banchetto preparava crêpes dolci ed erano stati approntati giochi gonfiabili. Una bancarella proponeva bigiotteria e giocattoli. 
            Una lotteria raccoglieva fondi per Nikolajewka ONLUS: una cooperativa sociale di Brescia specializzata in assistenza a persone con disabilità motoria.
A una festa che si rispetti, non possono mancare eventi musicali. Il 7 luglio, pertanto, Piergiorgio Cinelli ha tenuto un concerto intitolato come il suo ultimo CD: Pirlo, pòta & rock&roll. Insomma, “la vida loca” concepita alla maniera bresciana.
E cotesta “vida loca” (l’avrete capito) non può non comprendere un buon spiedo. I primi brani intonati da Cinelli erano rifacimenti di struggenti canzoni, dedicati al piatto nostrano: “Il mondo” di Jimmy Fontana (1965) è divenuto “Gira ‘l mómbol, gira…”; sono riecheggiati i Beatles di “Yellow Submarine” (1969) e il Jovanotti di “Bella” (1997)… pazienza, se quest’ultimo è vegetariano. Per cantare lo spiedo bresciano, è stato rispolverato persino “The Sound of Silence” (1964) di Simon & Garfunkel: stavolta, per deplorare l’errore di zuccherare la carne. Un fattaccio che Piergiorgio ha presentato come realmente successo, a causa di una sbronza del cuoco. Che l’alcool faccia scherzi non è una novità: l’ha dimostrato il leggendario “Mirko da Offlaga”, citato come sempre dal Cinelli quale protagonista d’ogni barzelletta possibile, insieme alla moglie.
Non di solo spiedo vive il bresciano, comunque. Perciò, “Dragostea Din Tei” (Haiducii, 2004) è diventata: “Màja ‘l hi (= maiale), màja ‘l tu, màja ‘l póm, màja la pasta!” Dalla Moldavia alla Romania, divenuta “Romania mia” al posto della Romagna di Secondo Casadei (1954); poi, un bell’inno all’alimentazione sostanziosa, con “Gras l’è mèj” (dal jingle pubblicitario del sorbetto Grand Soleil).
Dal cibo, Cinelli è passato al mondo dei bambini, con i Sette Nani (che, da buoni minatori, vivono in Valcamonica… esatto?). Indi, un omaggio a Giorgio Gaber e alla sua scena del bambino ricco e del bambino povero.
           
gruppo alpini manerbio cappelli da alpino
“Budapest” (George Ezra, 2014) è diventata “Pifiù”: un luogo che sembrerebbe eminentemente proverbiale… ma esiste davvero. È Piffione, frazione di Borgosatollo. “La Bomba”, tormentone dell’estate 2000, è diventata “La Piómba”: quella che coglie il famoso “Mirko da Offlaga” quando deve salire su un’auto…
Al posto della “Macarena”, la “Madaléna” di Cinelli ha invitato a una gita in montagna. Per quanto riguarda la “Lambada” del 1989, poi, i rifacimenti si sono sprecati. Piergiorgio ha ritrovato sue imitazioni praticamente ovunque.
Immancabili “Oflàga” e “Fés”, brani che legano Cinelli a Dellino Farmer. Poi, un riferimento a Piazza Arnaldo di Brescia, piena di ragazze… sbarazzine, con qualche problema nel parlare il dialetto. L’ironia di Piergiorgio non ha risparmiato nemmeno Fedez, Giusy Ferreri, i Ricchi e Poveri, la pratica del peeling estivo e gli stessi Alpini. Perché è bello essere Alpini, certo… ma, senza grappa, secondo Cinelli, sarebbe un’esperienza piuttosto dura.

Pubblicato su Paese Mio Manerbio, N.135 (agosto 2018), p. 8.

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