Passa ai contenuti principali

Libertario stanco


Ho posto il mio cuore
sulla bilancia
E ho detto parole
che avrei fatto a brandelli,
quando ero in parte altr’uom da quel ch’i’ sono. (1)
“Qui potis est?” (2)
Ebbene,
funziona così:
quando uno ha capito
d’aver venduto
il proprio gioiello immortale (3)
per costruire
una fabbrica di bigiotteria in serie,
gli vien da gettare a mare
tutto il proprio mondo
in un urlo.
Ho dunque prostituito
la cara Libertà
con fantocci d’allevamento?
A vedervi, parrebbe proprio di sì.
Voi, che ve la portate a spasso
per le vie del centro,
a braccetto, o –più spesso- al guinzaglio
O ve n’appuntate una piuma
sul cappello.
Per il resto,
di vostro non le dareste un baiocco.
E, quando m’incontrate,
non mi salutate,
perché la mia vista aliena
v’imbarazza.
Non rivoglio quella sposa,
ch’or puzza del vostro sudicio.
Me n’andrò sul lastricato
delle mie buone intenzioni,
a credere alla Provvidenza o al Destino,
io filosofo o cretino,
io Anubi (4) di me stesso.
E là dove vado ora
voi non potete seguirmi. (5)

(1)     Cit. da: Francesco Petrarca, Canzoniere, I, v. 4.
(2)     Cit. da: Catullo, Carme LXXII, v. 7.
(3)     Cit. da: William Shakespeare, Macbeth, III, I, v. 67.
(4)     Anubi era il dio egizio dalla testa di sciacallo che proteggeva i defunti, era maestro della mummificazione e assisteva Osiride nella pesatura delle anime.
(5)     Cfr. Gv 13, 36: “Gli rispose Gesù: ‘Dove io vado per ora tu non puoi seguirmi.’”

Commenti

Post popolari in questo blog

Letteratura spagnola del XVII secolo

Il Seicento è, anche per la Spagna, il secolo del Barocco. Tipici della letteratura dell'epoca sono il "culteranesimo" (predilezione per termini preziosi e difficili) e il "concettismo" (ricerca di figure retoriche che accostino elementi assai diversi fra loro, suscitando stupore e meraviglia nel lettore). Per liberare il Barocco dall'accusa di artificiosità, si è cercato di distinguere una corrente "culterana", letterariamente corrotta e di contenuti anche immorali, da una corrente "concettista", nutrita dalla grande tradizione intellettuale e morale spagnola. E' vero che il Barocco spagnolo vede, al proprio interno, vivaci polemiche fra autori (come Luis de Gòngora e Francisco de Quevedo) e gruppi. Ma l'esistenza di queste due contrapposte correnti non ha fondamento reale. Quanto al concettismo, è interessante notare come esso sia stato alimentato dalla significativa definizione che di "concetto" ha dato Francesco

Farfalle prigioniere, ovvero La vita è sogno

Una giovane mano traccia le linee d’una farfalla. Una farfalla vera si dibatte sotto una campanella di vetro. La mano (che, ora, ha il volto d’un giovane pallido e fine) alza la campanella. L’insetto, finalmente libero, si libra e guida lo spettatore nella storia del suo alter ego, la Sposa Cadavere.              Così come Beetlejuice , The Corpse Bride (2005; regia di Tim Burton e Mike Johnson) si svolge a cavallo tra il mondo dei vivi e quello dei morti, mostrandone l’ambiguità. A partire dal fatto che il mondo dei “vivi” è intriso di tinte funeree, fra il blu e il grigio, mentre quello dei “morti” è caleidoscopico, multiforme, scoppiettante. A questi spettano la gioia, la saggezza e la passione; a quelli la noia, la decadenza, l’aridità. Fra i “vivi”, ogni cosa si svolge secondo sterili schemi; fra i “morti”, ogni sogno è possibile. Per l’appunto, di sogno si tratta, nel caso di tutti e tre i protagonisti. A Victor e Victoria, destinati a un matrimonio di convenienza, non è co

"Gomorra": dal libro al film

All’inizio, il buio. Poi, lentamente, sbocciano velenosi fiori di luce: lividi, violenti. Lampade abbronzanti che delineano una figura maschile, immobile espressione di forza.   Così comincia il film Gomorra, di Matteo Garrone (2008), tratto dal celeberrimo libro-inchiesta di Roberto Saviano. L’opera del giornalista prendeva avvio in un porto: un container si apriva per errore, centinaia di corpi ne cadevano. Il rimpatrio clandestino dei defunti cinesi era l’emblema del porto di Napoli come “ombelico del mondo”, dal quale simili traffici partono ed al quale approdano, da ogni angolo del pianeta. Il film di Garrone si apre, invece, in un centro benessere, dove regna un clima di soddisfazione e virile narcisismo. Proprio qui esplode la violenza: tre spari, che interrompono il benessere e, al contempo, sembrano inserirvisi naturalmente, come un’acqua carsica che affiora in un suolo perché sotto vi scorreva da prima. Il tutto sottolineato da una canzone neomelodica italiana: i