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Ambiente e territorio a Manerbio e dintorni

La cura dell'ambiente è un fatto di sopravvivenza. Ciò basta di per sé a spiegare l'interesse suscitato dall'incontro "Ambiente e territorio". Il 27 gennaio 2024, al Teatro Civico "M. Bortolozzi" di Manerbio, ha avuto luogo un incontro fra i cittadini e i consiglieri regionali della Lombardia per discutere di tematiche ecologiche locali. Il dibattito è stato moderato dalla giornalista Barbara Appiani. Per la conclusione, era stato approntato un aperitivo offerto da Slow Food coi prodotti locali del Mercato della Terra di Padernello. 

Un momento dell'incontro "Ambiente e territorio" al Teatro Civico di Manerbio.

Fuori dal teatro, l'associazione "Donne Oltre" ha tenuto la manifestazione "Cessate il fuoco", con evidente riferimento a quanto sta succedendo nella Striscia di Gaza.

Per tornare all'incontro di cui sopra, la questione centrale era l'accusa rivolta alla Finchimica di aver contaminato la falda freatica, ovvero (in breve) la nostra riserva d'acqua sotterranea. La questione richiede ancor più chiarezza di fronte al nuovo impianto AM29 per la produzione di un fungicida. La Provincia di Brescia ha autorizzato il progetto, naturalmente dopo l'accoglimento di necessarie modifiche da parte dell'azienda e il suo impegno a bonificare l'area industriale. Ma la sete di sapere dei manerbiesi, giustamente, perdura.

Durante l'incontro, il giornalista Pietro Gorlani ha ricordato che i crimini ambientali sono la priorità assoluta nella provincia di Brescia. Non potrebbe essere altrimenti, vista l'elevata industrializzazione del territorio. Per combatterli, si è rivelato fondamentale il ruolo della popolazione residente, autrice di osservazioni e denunce. Il 2023 ha visto calare i reati da inquinamento idrico e smaltimento rifiuti; in compenso, è aumentato l'inquinamento atmosferico. Cave e discariche vengono spesso utilizzate in modo abnorme e ricordiamo che un terzo dei rifiuti speciali lombardi viene lavorato in area bresciana. Metà di questi sono scarti da demolizioni edili. Non dimentichiamo il settore primario, visto che la zootecnia emette ammoniaca e l'agricoltura impiega pesticidi. I depuratori sono assenti o inadeguati in un terzo dei Comuni.

Della questione Finchimica nella specifico si è occupata ARPA Lombardia, ovvero l'agenzia regionale per la protezione ambientale. È stata L'ARPA a eseguire l'analisi dell'acqua nelle falde sotto lo stabilimento e a richiedere alla Finchimica le modifiche necessarie a non disperdere le sostanze inquinanti. Lo scorso luglio, la contaminazione è risultata limitata alla prima falda e non dovrebbe aver intaccato quella profonda.

L'inquinamento del fiume Mella pone ulteriori interrogativi. Secondo l'Associazione Comuni Terre Basse Bresciane, è necessario capire che tutti i nostri Comuni fanno parte di un territorio unico e che le problematiche ambientali non durano per un solo mandato. Sono necessari progetti condivisi e ad ampio respiro: per esempio, un corridoio ecologico per il Mella, curato da Gabriele Pellegrini, o "Il Respiro della Terra", destinato da Assoverde Santa Lucia a scuole, Comuni e terzo settore. Quest'ultimo progetto consisterebbe nel creare una rete fra associazioni e intrattenere rapporti con gli enti locali per offrire percorsi formativi sui temi ecologici.

La Fondazione Castello di Padernello offre un esempio virtuoso: proprio il famoso castello, salvato dal degrado e recuperato come patrimonio locale e luogo di cultura. Per avviare i giovani al lavoro, a Padernello potrebbero nascere laboratori di panificazione e ristorazione.

È stata affrontata anche la questione del consumo del suolo, legato alla cementificazione di terreni coltivabili. Dal Politecnico di Milano, è arrivato il contributo del prof. Paolo Pileri: un avvertimento circa il fatto che la legge sul consumo del suolo ha essenzialmente fallito. Il prof. Paolo Falbo dell'Università di Brescia ha sottolineato l'importanza del riutilizzo delle aree dismesse, da rendere possibilmente obbligatorio. Ridurre l'estensione delle superfici asfaltate farebbe calare anche le temperature.

Insomma, alla gravità della situazione, fanno fronte alcuni cambiamenti positivi, alcuni progetti attuabili e (soprattutto) tanta partecipazione "dal basso". Sembra retorico dire che "acqua, aria e terra sono di tutti”. Ma proprio questo è il punto.

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