Teatro e danza sono lavoro, non solo hobby. C’è chi vive di queste attività; ci sono giovani e giovanissimi che apprendono il valore dell’impegno e della disciplina grazie ad esse. Ma le restrizioni anti-Covid (come sanno i lettori di “Paese Mio”) non hanno badato a ciò. Questo ha portato anche a pubbliche proteste.
Per fortuna, finalmente si
ricomincia. Anche Antonella Settura, direttrice del Centro Danza di Manerbio,
annuncia la riapertura delle iscrizioni alla sua scuola (a partire dal 13
settembre 2021). Questo fa ben sperare in future esibizioni di danza classica,
moderna e del folklore internazionale.
Cosa dobbiamo aspettarci? L’idea di
base è di fondare quest’arte su un dialogo costante con gli allievi e le
famiglie, facendo attenzione alle attitudini dei ragazzi. C’è anche voglia di
restituire lirismo alla danza, sempre più imparentata con l’acrobazia (stando a
Settura). Parlando di questo, non si può non menzionare la dipartita di Carla
Fracci, vera e propria icona. Il sito Giornaledelladanza.com , il 14 agosto
2017, le aveva dedicato un’intervista con Michele Olivieri, in cui lei
esprimeva le proprie vedute sul futuro di tale arte. Fracci si rammaricava per
l’impoverimento della danza in molti teatri italiani, per lo smantellamento
(apparentemente ingiustificato) di diversi corpi di ballo. Ciò non è dovuto al
disinteresse di giovani e pubblico, come dimostra il successo tutt’altro che
elitario della stessa Carla; il tasto dolente è l’insensibilità del governo,
sostiene lei. Settura condivide la sua posizione, appellandosi ai Comuni, per
avere il necessario sostegno istituzionale (soprattutto, per quanto riguarda la
concessione degli spazi). Questa “voglia di ripresa” si registra soprattutto
nei piccoli centri, come il nostro - nonostante il duro colpo dei lockdown
sulle scuole.
Rispetto ad altre forme di balletto,
la danza classica valorizza lo stile, inteso da Fracci come trasporto musicale
e sentimento, ottenuti grazie al coinvolgimento dei compagni sul palcoscenico e
all’interiorizzazione del lavoro.
I manerbiesi sono sensibili alla
danza e allo stile così concepito? La decennale attività di centri come quello
di Settura sul nostro territorio sembrerebbe dire di sì. Nel nostro paese, la
danza cerca il contatto col pubblico, l’uscita dagli ambiti d’élite per
arrivare a tutti e in tutti i luoghi. Per il resto… ricominceranno gli
spettacoli e staremo a vedere, in tutti i sensi.
Pubblicato su Paese Mio
Manerbio, N. 166 (giugno 2021), pag. 6
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