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Italian version
Non si vorrebbe mai aver l’occasione di scrivere di certe cose. Non nel 2021 e nel cosiddetto “mondo civile”. Si preferirebbe poter credere… nell’intelligenza umana, nella razionalità naturale, eccetera eccetera. In tutto, fuorché nella palese verità.
Perché
certe cose sono successe e succedono,
invece. In piena Unione Europea, in una bellissima capitale.
Stavolta,
è toccato a Bratislava, in Slovacchia. Ma l’Italia non s’affretti a rallegrarsi del confronto.
“Nick” e “Alex” (nomi non
anagrafici) sono due trentenni amici di lunga data, che vivono nella suddetta
città. Sono ragazzi transgender con un look molto mascolino, ma con un’anatomia
ancora chiaramente femminile (per ragioni che qui non specifichiamo, non hanno
ancora avuto modo d’intraprendere un percorso medicalizzato). In particolar
modo, portano i capelli corti.
Sembrerà assurdo a chiunque abbia un
briciolo di neuroni e fede nell’umanità, ma semplici dettagli estetici come
questo hanno comportato diverse noie per
i nostri due. Il 19 luglio 2021, ha
avuto luogo uno di tali incidenti. Un
gruppo di adolescenti (non aggiungiamo aggettivi per non scadere nel
turpiloquio) li ha presi di mira in luogo pubblico: «Ma siete lesbiche? Ma
sapete se siete uomini o donne?» Insomma, la solita mercanzia verbale
omotransfobica.
Ovviamente, “Nick” e “Alex” avevano
altro da fare che dare retta a quel fanciullame di bassa categoria, perciò non
hanno risposto alla provocazione. Allora, quei sublimi esemplari - per non
perdere del tutto la giornata - hanno pensato bene di lasciare le proprie firme
su quei capelli troppo corti per due
femmine, lanciandovi colla o altra materia simile.
Nulla di che, direte. I nostri eroi
se la sono cavata con un taglio di capelli ancora più corto e tante
osservazioni su come stia crescendo bene
la gioventù. Davvero nulla di che, finché capita agli altri.
“Nick” ha anche un altro idilliaco
ricordo: qualche anno fa, sull’autobus, un tale in vena di rissa l’ha
apostrofato così: «Ma sei un ragazzo o una ragazza?» Ovviamente, voleva sapere
se fosse del genere “giusto” (quello maschile) per poterlo menare.
Intanto, noi ci ritiriamo con questa
certezza: nelle capitali europee del 2021 esistono ancora pacifici cittadini
che non possono circolare in pace col taglio di capelli desiderato, perché i
giovani virgulti non hanno afferrato bene le lezioni sull’importanza di
rispettare il prossimo. Verrebbero in mente anche gli insegnamenti sui mali
dell’omotransfobia e sulla liceità di qualsiasi orientamento sessuale o
identità di genere… ma stiamo forse volando in cieli troppo elevati. Ci
accontentiamo di lasciare alle nuove generazioni solo questa lezione immortale:
Quando vedi qualcuno con un aspetto che non ti garba…
fatti gli affari tuoi e camperai cent’anni.
English
version
One is never happy to write such things. Not in 2021, in the so-called
“civilized world”. One would prefer to believe… in human cleverness, in natural
rationality, and so on. In everything, besides clear truth.
Because such things happened
and still happen, instead. In the middle of the European Union, in a beautiful
capital city.
This time has been Bratislava’s turn, in Slovakia. But Italy must not
hasten to rejoice at the comparison.
“Nick” and “Alex” -
these are not their registry names - are two bosom friends, both about thirty years old. They
live in the aforesaid city. They’re both transgender boys looking very
masculine, but still with a clearly female body - for reasons I will not say
here, they have not still begun their transition. Above all, their hair is
short.
It will seem absurd to
everyone who has at least a few neurons and a little faith in mankind, but
simple aesthetic details like this have caused several troubles to our two
friends. On 19th July 2021, one of these accidents happened. A group of teenagers - I will not
add adjectives, not to be too vulgar - has harassed them in a public place:
«Are you lesbians, perhaps? Do you know if you are men or women?» Well, the
usual homotransphobic verbal stuff.
Of course, “Nick” and “Alex”
had better things to do than pay attention to those low-rated childish things,
so they did not answer their provocations. Then, those sublime specimens - not
to waste their entire day - have seen fit to sign those hair too short for two females, throwing glue or something alike on our friends’ heads.
You will probably say
this is nothing that matters. Our heroes have gotten off with even shorter hair
and a lot of remarks about the way young
people are growing up. It is really
nothing serious, as long as it happens to the others.
“Nick” has also another
idyllic memory: some years ago, on the bus, a guy who was looking for a brawl
addressed him like this: «Are you a boy or a girl?» Of course, he wanted to
know if he belonged to the “right” gender (the male one) to hit him.
In the meanwhile, we
retire with this certainty: in 2021, in European capital cities, there are
still good citizens who cannot peacefully move showing their favorite haircut,
because young shoots have not understood lessons about the importance of
respecting their fellow creatures. We could also think of teachings about the
evils of homotransphobia and the lawfulness of every sexual orientation and
gender identity… but we are perhaps flying too high. Let’s be satisfied with
leaving to young generations only this immortal lesson:
If you see someone and you don’t like the way they look…
Mind your own business and you’ll live for centuries.
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