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Virtù


“Figli miei… Mi aspettavo molto male da parte di vostro padre, ma non credevo che sarei stata sfigurata senza morire sul colpo, perché, sappiate, il mio occhio sinistro è quasi uscito dall’orbita. Per me, questo è peggiore della morte… Sono stata fatta dal Signore per i piaceri della carne, così come Egli ha fatto la talpa per vivere lontano dalla luce; e, come questo animale che ha tutto ciò che serve per vivere sottoterra, così io avevo tutto quel che mi serviva per godere d’una vita di piaceri. Avevo fatto voto di uccidermi, se la forza degli uomini avesse voluto piegarmi a una vita diversa da quella che sentivo nel mio corpo. Oggi, penso a quel voto. Vi lascio… Vado a curarmi lontano da casa nostra. Se riuscirò a salvare il mio occhio e a cancellare ogni traccia di bruttezza, vivrò e mi rivedrete… Ecco cos’ho da dirvi: tu, Kyra, se –come penso- non ti senti portata per vivere nella virtù, in quella virtù che viene da Dio e si esercita nella gioia- non essere virtuosa, repressa e arida, non prenderti gioco del Signore, e sii piuttosto tal quale ti ha fatta: sii una gaudente, sii perfino una dissoluta, ma una dissoluta che non manchi di cuore! È meglio così. E tu, Dragomir, se non puoi essere un uomo virtuoso, sii come tua sorella e tua madre, sii anche un ladro, ma un ladro che abbia cuore, perché l’uomo senza cuore, figli miei, è un morto che impedisce ai vivi di vivere, è vostro padre…”



PANAIT ISTRATI

(Da: Kyra Kyralina, 1923)

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