È il
noto compositore nato a New York nel 1932. Insieme a Ennio Morricone, è
ricordato come uno di coloro che hanno elevato la musica per film da semplice
“contorno” a elemento determinante per il successo della pellicola stessa. Il
compositore è stato allievo di Mario Castelnuovo-Tedesco e ha studiato
pianoforte alla Juilliard School con Madame Rosina Lhévinne. Finora, ha
collezionato cinque premi Oscar e cinquantaquattro nomination per la miglior
colonna sonora. Le sue opere sono apprezzate per la varietà di stili e riferimenti.
Per la
Banda di Salò, il concerto del 23 agosto era l’ideale prosecuzione di quello
dell’anno precedente, dedicato a Ennio Morricone, tenutosi sempre
all’Anfiteatro del Vittoriale.
Alla direzione, si sono alternati i maestri Angelo Bolciaghi e Giulio Piccinelli. La presentatrice era la presidentessa della Banda di Salò, Emiliana Ravera; ha ovviamente invitato sul palco anche la presidentessa della Banda di Manerbio, Lorena Ziletti.
Il
concerto è stato inaugurato dalla “Olympic Fanfare and Theme” che Williams
compose come inno delle Olimpiadi di Los Angeles del 1984.
Baldanzosa, ma di una baldanzosità ironica, era invece la
marcia tratta dalla colonna sonora di “1941 – Allarme a Hollywood” (1979; regia
di Steven Spielberg). Il film è una graffiante satira di quanto la società
americana aveva allora di più “sacro”: l’esercito, il cinema, persino la
famiglia. Sempre a tema bellico, ma serissimo, è invece “Salvate il soldato
Ryan” (1998; regia di Steven Spielberg). La sua colonna sonora comprende uno “Hymn
to the Fallen” che onora la memoria dei caduti.
Altro motivo che stringe il cuore e strappa le lacrime è il celebre tema musicale di “Schindler’s List” (1993; regia di Steven Spielberg).
Dalla
crudezza della storia, il concerto è tornato a evocare sogni con i temi più
famosi tratti dalla colonna sonora della saga cinematografica dedicata a Harry Potter (2001-2011).
Tra
fantasy e fantascienza si colloca un’altra saga, “Guerre Stellari” (1977-2019).
Per l’esattezza, il genere è quello dello “space opera”: un tipo di
fantascienza ambientato nello spazio, con avventure, situazioni romantiche o
anche melodrammatiche, duelli e battaglie. In italiano, è la cosiddetta “epica
spaziale” o “epopea spaziale”. Le composizioni di John Williams hanno degnamente
rispettato le caratteristiche del genere. Addirittura, per la colonna sonora,
l’idea primaria sarebbe stata quella di una partitura operistica ispirata al
tardo romanticismo di Richard Strauss. Williams è andato oltre, dando alla
colonna sonora un impianto classico e prendendo spunto da diversi compositori.
Romanticismo
e viaggi caratterizzano anche la saga di “Indiana Jones” (1981-2023).
La serata è approdata poi a un altro film avventuroso e fantascientifico impresso nel nostro immaginario: “Jurassic Park” (1993; regia di Steven Spielberg). Invece della temuta acqua, sono piovuti tanti applausi: per John Williams e per le bande di Manerbio e di Salò. Meritatissimi.
Le fotografie del concerto serale sono state scattate da Carlo Monterenzi.
Pubblicato su Paese Mio Manerbio, N. 219 (settembre
2025), p. 9.
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