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Gospel e buffet con Donne Oltre

Le sere d’estate invitano a passare il tempo all’aperto, fra ombre fresche quanto basta, che offrono una tregua dall’afa. È una buona stagione, per le associazioni che desiderano farsi notare, raccogliere fondi e nuove iscrizioni. Ci ha pensato Donne Oltre, a Manerbio. Il 2 luglio 2017, la cittadinanza è stata invitata al Parco del Palazzo Comunale, per un evento intitolato (appunto): “Musica e buffet nel parco”. Il cibo proveniva dalle mani di volontari. Alla musica, ha provveduto il Joyful Gospel Choir, diretto da Brunella Angela Mazzola. La serata è stata organizzata con il sostegno del Comune di Manerbio e del bibliotecario Giambattista Marchioni. Il coro era accompagnato da un piccolo gruppo di musicisti: Arcangelo Buelli (percussioni); Luca Rossi (pianoforte e organo Hammond), Fausto Ongarini (basso) e Lorenzo Lama (chitarra). Questo concerto era stato preceduto da quello della stessa Mazzola, col pianista Gianpaolo Viani, al Teatro Civico “M. Bortolozzi”: “European Vocals Highlights”, un revival dei maggiori autori e interpreti europei. 
joyful gospel choir
Il Joyful Gospel Choir
nel Parco Comunale di Manerbio.

Come dice chiaramente il nome del coro, il repertorio era composto di canti religiosi afroamericani. Il gospel è caratterizzato da un forte spirito di fratellanza, da un entusiasmo trascinante e dalla speranza in un avvenire migliore.
            Il primo canto del concerto, per l’appunto, è stato “I Wish I Knew How It Would Be to Be Free” (B. Taylor, D. Dallas): un brano sul significato della libertà, e sulla necessità di raggiungerla sostenendosi l’un l’altro. “He’s Worthy” (A. Durham Speer) era un canto di lode a Dio. “Seasons of Love” (Larson/Stevie Wonder) parlava dell’amore vissuto ogni singolo minuto dell’anno. “I Hear the Music in the Air” (S. Riley, R. Muldrew) esprime l’euforia portata dalla musica. “Jesus Children of America” (Stevie Wonder) trattava dell’imprescindibile sincerità nella preghiera. “With a Little Help From My Friend” (B. Shears) sottolineava l’importanza dell’aiuto fra amici. “Love, Oh Love” (L. Richie) era un canto di speranza pacifista. “Heal the World” e “We Are the World” (Michael Jackson) non hanno bisogno di presentazioni. “Whenever I Say Your Name” (Sting) esprimeva il senso di perenne unione col Signore.
            Per cercare un maggiore coinvolgimento del pubblico, è arrivato poi un medley composto da: il tradizionale “Amen - Hallelu”; “Ain’t No Mountain High Enough” (N. Ashford/V. Simpson), in cui il fedele afferma di non poter essere allontanato da Dio neppure tramite le più grandi forze naturali; “I Just Can’t Tell It” (Rizen), dove si resta “senza parole” per esprimere i sentimenti religiosi; “Higher and Higher”, un canto tradizionale di entusiasmo per le altezze mistiche dell’amore; “Joy” (K. Franklin) era (appunto) un inno di gioia. “Oh Happy Day” ha chiuso la serata: anche se non era Natale, era immancabile.
Durante il concerto, si sono distinte diverse voci soliste: Andrea Pugnetti, Gianluigi Mor, Sara Merli, Elena Marchesi, Micaela Brusinelli, la stessa Brunella Angela Mazzola, Ivana Cabrini, Cristina Signorini, Marco Ongaro.
            I presenti sono poi stati invitati a godere del buffet, come attendevano soprattutto i bambini. Difficile confrontare il cibo dell’arte con quello per il palato. Di sicuro, il sapore della serata è stato delizioso.


Paese Mio Manerbio, N. 123 (agosto 2017), p. 6.

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