Mi piace pensare a un blog come a una porta aperta su dimensioni diverse, dal fantastico al reale... come a qualcosa che ci porta una boccata d'ossigeno. Qui troverete libri, film, pensieri, ironia, arte, cronaca e storia locale. Una scatola a sorpresa, ma sempre con un occhio per cultura e creatività.
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Se capovolgi il mondo...
Lo
ammetto: sono nettamente favorevole al matrimonio fra etero. È vero che gli
etero pretendono che ci sia per forza una valutazione positiva della loro
eterosessualità, non ammettono che qualcuno la consideri “un difetto”. Però,
sono comunque persone come tutti gli altri e, se due di loro si amano davvero,
non vedo che male ci sia a permetter loro di metter su famiglia. Certo, gli
etero fanno propaganda perché la loro idea di famiglia sia considerata la
migliore e perché i loro matrimoni siano più tutelati dei nostri. Pur di
arrivare a questo, votano politici e ammirano personaggi pubblici che offendono
e denigrano costantemente tutto ciò che abbiamo di più caro nella nostra vita.
Però, lo fanno perché si sentono svantaggiati dal funzionamento della società.
Bisogna capirli. Mi rendo conto che, dicendo così, posso essere accusata di
vittimismo e di schierarmi con coloro che ci accusano di “eterofobia” – una
cosa che non esiste, lo sanno tutti. Tuttavia, se non ci si mette nei loro
panni, non si troverà mai una soluzione al problema.
A questo punto, mi si potrebbe rispondere
che quello fra etero non è un vero matrimonio, perché spesso non si basa su un
sincero impegno verso la persona che si ama, ma sulla convenienza, sull’approvazione
della famiglia d’origine, sul quieto vivere e sull’intenzione di avere eredi
legittimi. Ma io dico: chi può giudicare cosa ci sia davvero nella testa di due
etero che si sposano?
È ben vero che a molti etero il
matrimonio non interessa seriamente e che hanno già ottenuto tante conquiste
sociali, senza bisogno d’arrivare a tanto. È vero anche che il matrimonio è una
questione che riguarda solo quei pochi giovani che hanno abbastanza sicurezza
economica per potersi sposare. Però, non penso che questo sia un motivo
sufficiente per cancellare un diritto civile.
A questo punto, molti saranno già
sobbalzati sulla sedia e avranno voglia di sbottare: «Ma gli etero ci odiano!»
Non è vero… non sono tutti uguali. «Gli etero divorziano! Tradiscono spesso il
partner! Sono promiscui! Hanno perversioni! Non sono capaci di dividersi alla
pari le incombenze domestiche! Non hanno mai un rapporto davvero equilibrato
col partner, perché uomini e donne sono troppo diversi per capirsi! Tanti di
loro sono genitori inetti! Fra loro, ci sono pedofili!» In verità, ci sono
scuole psicanalitiche che dimostrano come gli etero siano capacissimi di
allevare figli sereni e rispettosi della società. Non è nemmeno vero che tutti
loro siano pedofili. Studi scientifici sostengono addirittura che ciò che a noi
pare squilibrio, nei rapporti di coppia fra etero, è in realtà una preziosa
risorsa per loro. Qualcuno ha bisogno di un po’ di sano gioco di ruoli, nella
vita affettiva. Insomma, ritengo che essere contrari al matrimonio fra etero
sia frutto di pregiudizi o rigidità ideologiche da gettare via senz’altro.
Se
capovolgi il mondo, lo specchio ti riflette. (I Nomadi)
P.S. I riferimenti a luoghi comuni sugli
omosessuali non sono puramente casuali.
Ti ringrazio molto per il pronto apprezzamento. :) Il rovesciamento delle "chiacchiere da bar" è un espediente semplice, ma sempre efficace nel comprendere quanto di discutibile ci sia in ciò che riteniamo "normale" e "assodato". ;)
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Il Seicento è, anche per la Spagna, il secolo del Barocco. Tipici della letteratura dell'epoca sono il "culteranesimo" (predilezione per termini preziosi e difficili) e il "concettismo" (ricerca di figure retoriche che accostino elementi assai diversi fra loro, suscitando stupore e meraviglia nel lettore). Per liberare il Barocco dall'accusa di artificiosità, si è cercato di distinguere una corrente "culterana", letterariamente corrotta e di contenuti anche immorali, da una corrente "concettista", nutrita dalla grande tradizione intellettuale e morale spagnola. E' vero che il Barocco spagnolo vede, al proprio interno, vivaci polemiche fra autori (come Luis de Gòngora e Francisco de Quevedo) e gruppi. Ma l'esistenza di queste due contrapposte correnti non ha fondamento reale. Quanto al concettismo, è interessante notare come esso sia stato alimentato dalla significativa definizione che di "concetto" ha dato Francesco...
Una giovane mano traccia le linee d’una farfalla. Una farfalla vera si dibatte sotto una campanella di vetro. La mano (che, ora, ha il volto d’un giovane pallido e fine) alza la campanella. L’insetto, finalmente libero, si libra e guida lo spettatore nella storia del suo alter ego, la Sposa Cadavere. Così come Beetlejuice , The Corpse Bride (2005; regia di Tim Burton e Mike Johnson) si svolge a cavallo tra il mondo dei vivi e quello dei morti, mostrandone l’ambiguità. A partire dal fatto che il mondo dei “vivi” è intriso di tinte funeree, fra il blu e il grigio, mentre quello dei “morti” è caleidoscopico, multiforme, scoppiettante. A questi spettano la gioia, la saggezza e la passione; a quelli la noia, la decadenza, l’aridità. Fra i “vivi”, ogni cosa si svolge secondo sterili schemi; fra i “morti”, ogni sogno è possibile. Per l’appunto, di sogno si tratta, nel caso di tutti e tre i protagonisti. A Victor e V...
All’inizio, il buio. Poi, lentamente, sbocciano velenosi fiori di luce: lividi, violenti. Lampade abbronzanti che delineano una figura maschile, immobile espressione di forza. Così comincia il film Gomorra, di Matteo Garrone (2008), tratto dal celeberrimo libro-inchiesta di Roberto Saviano. L’opera del giornalista prendeva avvio in un porto: un container si apriva per errore, centinaia di corpi ne cadevano. Il rimpatrio clandestino dei defunti cinesi era l’emblema del porto di Napoli come “ombelico del mondo”, dal quale simili traffici partono ed al quale approdano, da ogni angolo del pianeta. Il film di Garrone si apre, invece, in un centro benessere, dove regna un clima di soddisfazione e virile narcisismo. Proprio qui esplode la violenza: tre spari, che interrompono il benessere e, al contempo, sembrano inserirvisi naturalmente, come un’acqua carsica che affiora in un suolo perché sotto vi scorreva da prima. Il tutto sottolineato da una canzone neomelodica italian...
Molto ben fatto. Divulgo subito. Spero svegli qualche zucca assopita
RispondiEliminaTi ringrazio molto per il pronto apprezzamento. :) Il rovesciamento delle "chiacchiere da bar" è un espediente semplice, ma sempre efficace nel comprendere quanto di discutibile ci sia in ciò che riteniamo "normale" e "assodato". ;)
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