Passa ai contenuti principali

Esce "Santarelline e donne di mondo"

 

erica gazzoldi santarelline e donne di mondo
Scrivere Streghette mie è stata un'avventura tanto divertente che mi è venuta voglia d'inventarmi qualcosa di simile - ma, stavolta, su stereotipi diversi. Da questo, è nato Santarelline e donne di mondo (Amazon, 2020): una visita ironica a sedici personaggi letterari femminili. I due profili citati nel titolo sono infatti ben presenti nella narrativa, così come nell'immaginario comune (e tanti saluti a decenni di riflessioni sulla donna...). 

Una seconda occhiata ha mostrato il classico elefante nel salotto: i personaggi considerati, scelti in quanto particolarmente emblematici, si distribuiscono tra Settecento e Novecento. Un arco temporale brevissimo, se consideriamo invece che le dieci "streghette" provenivano da qualsiasi epoca (Lilith, addirittura, risaliva ai Sumeri...!). Come mai?

Beh, una spiegazione possibile c'è ed è formulata nell'introduzione al libriccino. Vi avviso subito che non è affatto romantica e che l'ho espressa senza mezzi termini. Lettori avvisati...

Scherzi a parte, spero che avrete voglia di dare un'occhiata a Santarelline e donne di mondo. Alcune sono alquanto ovvie, come Lucia Mondella e la Monaca di Monza; altre sono un po' meno pop. Quasi tutte, in compenso, avranno certamente rovinat... ehm, animato i vostri anni di scuola. Tranne quelle che fanno da eroine a romanzi decisamente vietati ai minori, naturalmente.

A presto e buona lettura!


Disponibile su Amazon sia come Kindle che come cartaceo.




Commenti

Post popolari in questo blog

Letteratura spagnola del XVII secolo

Il Seicento è, anche per la Spagna, il secolo del Barocco. Tipici della letteratura dell'epoca sono il "culteranesimo" (predilezione per termini preziosi e difficili) e il "concettismo" (ricerca di figure retoriche che accostino elementi assai diversi fra loro, suscitando stupore e meraviglia nel lettore). Per liberare il Barocco dall'accusa di artificiosità, si è cercato di distinguere una corrente "culterana", letterariamente corrotta e di contenuti anche immorali, da una corrente "concettista", nutrita dalla grande tradizione intellettuale e morale spagnola. E' vero che il Barocco spagnolo vede, al proprio interno, vivaci polemiche fra autori (come Luis de Gòngora e Francisco de Quevedo) e gruppi. Ma l'esistenza di queste due contrapposte correnti non ha fondamento reale. Quanto al concettismo, è interessante notare come esso sia stato alimentato dalla significativa definizione che di "concetto" ha dato Francesco

Farfalle prigioniere, ovvero La vita è sogno

Una giovane mano traccia le linee d’una farfalla. Una farfalla vera si dibatte sotto una campanella di vetro. La mano (che, ora, ha il volto d’un giovane pallido e fine) alza la campanella. L’insetto, finalmente libero, si libra e guida lo spettatore nella storia del suo alter ego, la Sposa Cadavere.              Così come Beetlejuice , The Corpse Bride (2005; regia di Tim Burton e Mike Johnson) si svolge a cavallo tra il mondo dei vivi e quello dei morti, mostrandone l’ambiguità. A partire dal fatto che il mondo dei “vivi” è intriso di tinte funeree, fra il blu e il grigio, mentre quello dei “morti” è caleidoscopico, multiforme, scoppiettante. A questi spettano la gioia, la saggezza e la passione; a quelli la noia, la decadenza, l’aridità. Fra i “vivi”, ogni cosa si svolge secondo sterili schemi; fra i “morti”, ogni sogno è possibile. Per l’appunto, di sogno si tratta, nel caso di tutti e tre i protagonisti. A Victor e Victoria, destinati a un matrimonio di convenienza, non è co

"Gomorra": dal libro al film

All’inizio, il buio. Poi, lentamente, sbocciano velenosi fiori di luce: lividi, violenti. Lampade abbronzanti che delineano una figura maschile, immobile espressione di forza.   Così comincia il film Gomorra, di Matteo Garrone (2008), tratto dal celeberrimo libro-inchiesta di Roberto Saviano. L’opera del giornalista prendeva avvio in un porto: un container si apriva per errore, centinaia di corpi ne cadevano. Il rimpatrio clandestino dei defunti cinesi era l’emblema del porto di Napoli come “ombelico del mondo”, dal quale simili traffici partono ed al quale approdano, da ogni angolo del pianeta. Il film di Garrone si apre, invece, in un centro benessere, dove regna un clima di soddisfazione e virile narcisismo. Proprio qui esplode la violenza: tre spari, che interrompono il benessere e, al contempo, sembrano inserirvisi naturalmente, come un’acqua carsica che affiora in un suolo perché sotto vi scorreva da prima. Il tutto sottolineato da una canzone neomelodica italiana: i