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“Due donne di provincia”: Primadonne a Manerbio


due donne di provincia dacia maraini compagnia primadonneLa rassegna “Altro… che Piccolo Teatro!”, organizzata dalla direzione artistica della compagnia “Le Muse dell’Onirico” presso il Teatro Civico “M. Bortolozzi” di Manerbio, sta volgendo al termine. Purtroppo (causa emergenza Coronavirus) è stata cancellata la rappresentazione del 7 marzo 2020: Che ci fai tu qui?, commedia delle bugie e degli equivoci della compagnia Teatrosfera. Possiamo cogliere l’involontaria pausa per ricordare un altro titolo portato sulle scene durante la rassegna: Due donne di provincia di Dacia Maraini, rappresentato l’11 gennaio 2020.
            La pièce è stata portata a Manerbio dalla compagnia “Primadonne”, che (proprio grazie a Due donne di provincia) aveva vinto il Premio Regionale come Migliore Spettacolo del Concorso “Teatro in Viaggio” indetto dalla FITA (Federazione Italiana Teatro Amatori) Regione Lombardia nel 2019. La regia era di Marinella Pavanello. 
           
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Magda (Maria Angela Bartoli) e Valeria (Enza Latella) sono due vecchie amiche che si ritrovano dopo anni di separazione. Il luogo d’incontro è l’appartamento del nipote di Magda: sporco e trascurato, è dominato da un letto a due piazze dalle funebri lenzuola nere (colore che maschera la scarsa igiene delle medesime). Magda è presa dalla frenesia di pulire e riordinare, mentre nella mente di Valeria affiorano poesie imparate a memoria… Così, riemergono ricordi remoti, d’infanzia e adolescenza, che mostrano personalità (apparentemente) opposte: tutta casa e chiesa Magda; sbarazzina ed estrosa Valeria. Eppure, entrambe soffrono dello stesso male: matrimoni infelici e oppressivi; vite insipide, soffocanti, che non riescono a cambiare. Sembra che non si rendano conto di essere sulla stessa barca: si confrontano, si stuzzicano, arrivano persino a offendersi e a litigare… ma per cosa? Il dolore […] ha una voce e non varia, diceva Umberto Saba. La stessa voce che geme in Magda, quando rimpiange la propria scarsa esperienza sessuale, o quando soffre per l’ingombrante presenza della suocera, o per le troppe pressioni e pretese famigliari che subisce. La stessa voce che geme anche in Valeria, quando si rende conto che il suo talento pittorico è inaridito, che le sue energie sono prosciugate dalla cura di un marito infantile e di un figlio che è tutto suo padre.
            Esiste giustizia, per il furto di vita? Per il momento, possiamo solo vedere se Magda e Valeria riusciranno a superare le proprie apparenti differenze e a stabilire un’alleanza per riprendersi le proprie esistenze.

Fotografie: © Fotostudio Monterenzi

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