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Una scandalosa bellezza

Per Erri De Luca, la bellezza è forza compressa: come quella che ha dato origine al golfo di Napoli, frutto di eruzioni e terremoti. E la grazia “non è un’andatura attraente, non è il portamento elevato di certe nostre donne bene in mostra. È la forza sovrumana di affrontare il mondo da soli senza sforzo, sfidarlo a duello tutto intero senza neanche spettinarsi.” (1)   In questo senso, le “sue” eroine bibliche sono “piene di grazia”.             La parola per “femmina” , in ebraico, è נְקֵבָה ( n ǝ qēvāh) : “incisione”. È la fessura da cui esce la vita. Nelle Scritture, l’uomo trasmette la legge e la memoria, ma in materia di vita è la donna a governare. Neppure Adamo, che diede il nome a tutte le creature, poté darne uno ai propri figli. Ciò spettò a Eva. E femminili sono le lettere ebraiche, cui la Torah è affidata. Per questo è viva ed emette germogli di generazione in generazione. “Miriàm, gli uomini sono bu...

Un "giros pita" e polvere da sparo, prego

Altra avventura televisiva col cuginetto. Stavolta, programmata. Niente più mummie sofferenti d’insonnia, ma Lui : il Super Accessoriato, Colui che trae bombe dagli orologi ed elicotteri dalle scarpe. Tutta tecnologia al servizio di Sua Maestà britannica. 007 - Solo per i tuoi occhi .             La settimana prima, era stato trasmesso un altro film della serie, con gondole e Shuttle (ed era difficile dire quale tipo di veicolo fosse più supersonico). Ora, invece, una scorpacciata di templi e palombari in salsa greca.             L’agente dal “sorriso Durban’s” deve recuperare un dispositivo che localizza e guida i sottomarini militari. È affondato al largo del mar Ionio, con la nave che lo trasportava. Del recupero, avrebbe dovuto occuparsi un noto archeologo, col pretesto di esaminare rovine sul fondale (Atlantide?). Stranamente, però, è stato assassinato prima...

Schieramenti

Il rapporto tra editore e manoscritto. Secondo ambito di incertezza

"Com’è noto, una volta concluso il censimento dei testimoni, l’editore procede al loro sistematico confronto volto a definire i rapporti reciproci. In seguito, la collazione mostra identità e differenze tra i testimoni per mezzo degli errori-guida. Scopo di quest’operazione è la ricostruzione della tradizione del testo, rappresentata graficamente dallo stemma codicum . Com’è chiaro, l’individuazione degli errori comuni tra i testimoni è procedimento oggettivo della critica testuale. Inoltre, partendo dallo stemma, l’editore può scegliere tra varianti adiafore sulla base della maggioranza all’interno di ciascun raggruppamento, a partire dal basso (nella rappresentazione dello stemma). Ciò però è possibile solo in caso di criteri meccanici in una recensione chiusa . Che cosa accade in caso di varianti adiafore in una recensione aperta , in altre parole non risolvibile con criteri meccanici? [...]" Lorenzo Dell'Oso , Filologia del mondo nuovo   su Edoardo Varini Publ...

Il rapporto tra editore e manoscritto. Primo ambito di incertezza

" [...] Cominciamo dal primo livello: il rapporto “solitario” tra un soggetto e un oggetto, ovvero tra l’editore e il manoscritto. Proviamo a calarci nei panni di un filologo che deve allestire l’edizione critica di un testo letterario. Non si tratta, però, di un lavoro arido e privo di humanitas : il filologo non deve solo comprendere e possedere il testo stesso, ma anche chi l’ha scritto. Ha bisogno di entrare nell’anima dell’autore, pur essendo consapevole dell’effettiva impossibilità dell’operazione. Per questo è necessario che sia prudente e guardingo, che non si fidi di nessuno (o di pochi); non deve seguire sentieri che appaiono pianeggianti e ben battuti. Spesso la verità si nasconde dietro le sterpaglie, dove la terra è fangosa e scivolosa, in luoghi che non avrebbe mai immaginato. È un viaggio pericoloso, questo è fuor di dubbio, ma tremendamente affascinante; specie se è stato intrapreso da qualcun altro prima di lui che, giunto a una certa meta, ha creduto che quell...

Strabismo giudiziario

"CI SONO voluti sei anni. Sei anni di torture, ma alla fine il processo si è concluso con la piena assoluzione di tutti gli accusati. Non per mancanza di prove o per qualche sospetto vizio di forma, ma con l’assoluzione di tutti gli accusati perché innocenti, anzi proprio perché il fatto è risultato assolutamente inesistente. La vicenda era salita all’onore delle cronache quando, con la denuncia di alcuni genitori, si era affacciato il dubbio che certi bambini di 4/5 anni, avessero subìto abusi sessuali da parte di due insegnanti e di una bidella di una scuola materna di Rignano Flaminio, un paese di diecimila abitanti in provincia di Roma. Il fatto mi aveva fortemente indignato. No, non soltanto per il dubbio atroce che i bambini avessero o no subito quegli abusi, la qual cosa, soltanto in caso affermativo, avrebbe rappresentato un fatto di per sé gravissimo. Per quanto anch’io fossi convinto della necessità che si scoprisse al più presto la verità, devo tuttavia ammettere che, s...

La (tua) colpa dei (miei) errori

Ai karaoke dei campi-scuola faceva furore.  Bella stronza di Marco Masini. La cantavano anche le ragazze negli spogliatoi, prima della lezione di educazione fisica. Una melodia struggente per parole nient’affatto melense; qua e là, squarci di facile poesia (“Ma se Dio ti ha fatto bella come il cielo e come il mare…"). Per certi versi, non stupisce il successo di questa canzone. Riesce a essere amara come certi momenti della vita, in cui l’unica consolazione rimasta è di poter chiamare “stronzo/a” la persona per cui si soffre. Il testo non si trattiene, non censura. Da qui, il sollievo delle emozioni che possono fluire libere e scaricarsi.             Ad ascoltare bene, però, qualcosa non torna. C’è un grande silenzio: quello di lei , la bella che dovrebbe essere “stronza”, ma non ha neppure la possibilità di spiegare le proprie ragioni. Giganteggia lui , la “vittima”, piuttosto. E che tipo è costui?   “ [Tu] che ...