Quest'ultima è un'organizzazione
no profit che si occupa, per l'appunto, d'inviare aiuti umanitari in Paesi come
la Siria, lo Yemen, la Palestina, la Turchia e l'Iraq. A referenti locali
d'istruzione universitaria arrivano i farmaci, il cibo e il denaro raccolti.
Alcuni progetti si occupano di adozioni a distanza. Una particolare attenzione
è riservata alle zone di guerra, a cui è destinato il "Family
Project": l'invio di generi alimentari di prima necessità a famiglie
bisognose in aree sotto assedio. Si tratta dell'adozione a distanza di un intero
nucleo familiare che dura almeno tre mesi. Simile è il "Milk
Project", per l'approvvigionamento di latte in polvere. A volte,
"Nour" finanzia la costruzione di scuole o le cure per disabilità
fisiche e psichiche.
Per raccogliere i fondi destinati a queste opere, il Comitato si è già rivolto all'arte: pensiamo alla vendita di segnalibri artistici, detti appunto "Disegnalibri".
Il 6 ottobre, al Bar Borgomella,
sono stati messi all'asta i dipinti realizzati dal Collettivo "In
Essere" con inchiostri su carta. Nonostante la semplicità del materiale,
c'erano varietà e ricchezza di stili diversi: c'erano figure astrattamente
geometriche, paesaggi urbani disegnati da linee nere su bianco, variopinti
alberelli, animali, ritratti, volti abbozzati su sfondo colorato, fino ad arrivare
allo scioglimento della forma in linee o colori.
Il battitore d'asta era Luigi
Viviani Bigiai, uno degli artisti. Con pazienza e abilità, le vendite sono
state sufficienti a raccogliere una somma non disprezzabile per il Comitato
Nour. Ci spiace per Oscar Wilde, ma non è affatto vero (come lui dice) che
"tutta l'arte è completamente inutile".
Pubblicato su Paese Mio
Manerbio, N. 209, p. 18.
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