Passa ai contenuti principali

Arrivano a Manerbio le allegre comari di Windsor



Per il 21 marzo 2019, il programma del Politeama di Manerbio prevede un classico della commedia: Le allegre comari di Windsor (1602) di William Shakespeare. L’opera nacque per dare ulteriore spazio a un personaggio dalla grande fortuna di pubblico: Sir John Falstaff. Possiamo considerarlo come la versione anziana, panciuta e ubriacona di Capitan Fracassa. Fanfarone e vigliacco allo stesso tempo, campa di espedienti e consuma tutto il proprio denaro all’osteria, insieme a furfanti d’ogni genere. Compare nello shakespeariano Enrico IV (1597), come compagno di bevute dell’erede al trono; nell’ Enrico V (1599), seguito del dramma, viene menzionato nell’elogio funebre dell’ostessa Mistress Quickly. 
le allegre comari di windsor falstaff mistress quickly

            Nelle Allegre comari, Falstaff è però vivissimo e, ovviamente, in bolletta. Decide di corteggiare le mogli di due ricchi borghesi di Windsor, nella speranza di scroccare denaro alle donne. Naturalmente, non si rende conto di essere poco credibile e appetibile come ganimede. Invia così due lettere d’amore praticamente identiche alla signora Page e alla signora Ford. Le due, però, sono amiche: si raccontano quanto avvenuto e comprendono l’inganno. L’attentato alla loro onestà e alla loro ricchezza le indigna non poco. Decidono così di vendicarsi di Falstaff con una serie di crudeli scherzi, eseguiti con la collaborazione della suddetta Mistress Quickly… Ma non sono le sole a ordire inganni. C’è il marito della signora Ford, morbosamente geloso e disposto a travestirsi per scoprire presunte infedeltà della donna. Ci sono Anne, figlia della signora Page, e il suo innamorato Fenton, che debbono incontrarsi di nascosto. I genitori della ragazza pensano infatti solamente a trovarle un buon partito, degno (economicamente) della sua ricca dote. Manco a dirlo, il signore e la signora Page sono assolutamente in disaccordo sul candidato da preferire e vogliono prevalere a tutti i costi nella scelta. Chi verrà ingannato da chi, alla fine?


            L’allegria delle comari è dunque d’un genere particolarmente piccante: quello che viene dal gusto della vittoria e della vendetta. Vendetta contro gli uomini che le umiliano con la gelosia o coi tentativi d’ingannarle. La compagnia Atir Teatro Ringhiera, a Manerbio, ne darà un’interpretazione in chiave “alleggerita”. Essa metterà in scena un adattamento di Edoardo Erba, con la regia di Serena Sinigaglia. Le scene saranno curate da Federica Pellati e i costumi da Katarina Wukcevic. La consulenza musicale sarà di Federica Falasconi. Lo spettacolo sarà coprodotto con la Fondazione Teatro di Napoli - Teatro Bellini. È previsto un cast interamente al femminile: Mila Boeri, Annagaia Marchioro, Marta Pizzigallo, Virginia Zini, Giulia Bertasi. L’assenza di personaggi maschili in scena pone in primo piano le “comari” del titolo, coi loro incontri e riti sociali: un tè pomeridiano assai britannico. Questo noioso e abituale “momento per sole donne”, grazie alle sciagurate lettere di Falstaff, si trasforma in una girandola d’immaginazioni e burle. Gli uomini, assenti nel corpo, sono però onnipresenti nei pensieri delle allegre comari: è questo a disegnarne la poderosa statura come personaggi. In una commedia costruita da finzioni, illusioni e fantasie, le figure di puro pensiero non possono che giganteggiare. Verranno eseguiti dal vivo brani del Falstaff (1893) di Giuseppe Verdi, versione operistica della detta commedia. Mai stuzzicare l’immaginazione e l’orgoglio delle amiche affiatate: non si sa mai dove si vada a finire…

Paese Mio Manerbio, N. 141 (febbraio 2019), p. 12.


Commenti

Post popolari in questo blog

Letteratura spagnola del XVII secolo

Il Seicento è, anche per la Spagna, il secolo del Barocco. Tipici della letteratura dell'epoca sono il "culteranesimo" (predilezione per termini preziosi e difficili) e il "concettismo" (ricerca di figure retoriche che accostino elementi assai diversi fra loro, suscitando stupore e meraviglia nel lettore). Per liberare il Barocco dall'accusa di artificiosità, si è cercato di distinguere una corrente "culterana", letterariamente corrotta e di contenuti anche immorali, da una corrente "concettista", nutrita dalla grande tradizione intellettuale e morale spagnola. E' vero che il Barocco spagnolo vede, al proprio interno, vivaci polemiche fra autori (come Luis de Gòngora e Francisco de Quevedo) e gruppi. Ma l'esistenza di queste due contrapposte correnti non ha fondamento reale. Quanto al concettismo, è interessante notare come esso sia stato alimentato dalla significativa definizione che di "concetto" ha dato Francesco...

Farfalle prigioniere, ovvero La vita è sogno

Una giovane mano traccia le linee d’una farfalla. Una farfalla vera si dibatte sotto una campanella di vetro. La mano (che, ora, ha il volto d’un giovane pallido e fine) alza la campanella. L’insetto, finalmente libero, si libra e guida lo spettatore nella storia del suo alter ego, la Sposa Cadavere.              Così come Beetlejuice , The Corpse Bride (2005; regia di Tim Burton e Mike Johnson) si svolge a cavallo tra il mondo dei vivi e quello dei morti, mostrandone l’ambiguità. A partire dal fatto che il mondo dei “vivi” è intriso di tinte funeree, fra il blu e il grigio, mentre quello dei “morti” è caleidoscopico, multiforme, scoppiettante. A questi spettano la gioia, la saggezza e la passione; a quelli la noia, la decadenza, l’aridità. Fra i “vivi”, ogni cosa si svolge secondo sterili schemi; fra i “morti”, ogni sogno è possibile. Per l’appunto, di sogno si tratta, nel caso di tutti e tre i protagonisti. A Victor e V...

"Gomorra": dal libro al film

All’inizio, il buio. Poi, lentamente, sbocciano velenosi fiori di luce: lividi, violenti. Lampade abbronzanti che delineano una figura maschile, immobile espressione di forza.   Così comincia il film Gomorra, di Matteo Garrone (2008), tratto dal celeberrimo libro-inchiesta di Roberto Saviano. L’opera del giornalista prendeva avvio in un porto: un container si apriva per errore, centinaia di corpi ne cadevano. Il rimpatrio clandestino dei defunti cinesi era l’emblema del porto di Napoli come “ombelico del mondo”, dal quale simili traffici partono ed al quale approdano, da ogni angolo del pianeta. Il film di Garrone si apre, invece, in un centro benessere, dove regna un clima di soddisfazione e virile narcisismo. Proprio qui esplode la violenza: tre spari, che interrompono il benessere e, al contempo, sembrano inserirvisi naturalmente, come un’acqua carsica che affiora in un suolo perché sotto vi scorreva da prima. Il tutto sottolineato da una canzone neomelodica italian...