La cameriera Marietta (Sara Tomasoni) "accudisce" la vecchia zia (Elisabetta Provezza). Sullo sfondo, Lello (Giancarlo Maggini) e suo padre Carlo (Ennio Donini). |
La
vita è teatro e il teatro la finzione più vera. Questo potrebbe essere il motto
della compagnia manerbiese “Le Muse dell’Onirico”. Essa ha già partecipato a
feste cittadine, fornendo figuranti per la Shopping Night 2016 (a tema “Canto
di Natale di Ch. Dickens”), per il Carnevale 2017, interpretando i conti
Luzzago, e per la "Stagione delle Fiabe" 2017. Tra la provincia di Brescia e quella di Cremona, ha più volte
replicato la commedia Essere o apparire: questo è il dilemma. Il 20 gennaio,
anche i manerbiesi potranno assistervi, al Teatro Civico “M. Bortolozzi”.
L’allenamento
degli attori, la drammaturgia e la regia sono a cura di Davide Pini Carenzi,
regista e attore professionista. Scene e costumi sono a carico della compagnia
stessa, mentre di luci e suono si occupa Augusta Capra.
Essere o apparire: questo è il
dilemma è tratta da Fumo negli occhi (2002) di Faele e Romano. Il
riadattamento del testo era sempre a cura di Pini Carenzi; Daniela Capra,
ideatrice e direttrice artistica della compagnia, ha inserito alcune parti
dialettali, utili a rendere l’idea dei battibecchi quotidiani.
La trama è la seguente. Carlo
Brandolini (Ennio Donini) è direttore di banca. Il suo stipendio potrebbe
mantenere agiatamente la sua famiglia, se la moglie Teresa (Daniela Capra) non
fosse affetta da un’invincibile mania: dimostrare al mondo che i Brandolini
sono veri signori, a costo di procurarsi status symbol che non si potrebbero
permettere. Compra un costume da equitazione per la figliola Patrizia (Erica
Gazzoldi), uno smartphone ultimo modello per il primogenito Lello (Giancarlo
Maggini) e assume una cameriera maliziosa e parassita, Marietta (Sara
Tomasoni). L’unica a protestare per tutto questo è la vecchia zia del marito
(Elisabetta Provezza), alcolizzata e rimbambita, ma perfettamente capace di
capire che, in quella casa, ci sono “troppi cambiamenti e troppo in fretta”. Il
“mondo” a cui Teresa vorrebbe gettare fumo negli occhi è, soprattutto, quello
dei dirimpettai: i coniugi De Marchi. Lui è un subalterno di suo marito, in
banca; lei (Valeria Tirelli) una signora bella e sofisticata, che fa morire
d’invidia la signora Brandolini. Carlo, che vede sfumare il proprio stipendio
in follie, è sull’orlo del cedimento; ma non sa reagire, se non con sarcasmi continui.
Del resto, anche lui subisce il fascino della signora De Marchi…
La signora De Marchi (Valeria Tirelli) visita i coniugi Brandolini (Daniela Capra ed Ennio Donini) |
La situazione scoppia quando la
vezzosa vicina rivela che passerà il weekend in Costa Azzurra. Per non essere
da meno di lei, Teresa afferma che la sua famiglia trascorrerà il finesettimana
a Capri. Ma con quali soldi? Pur di “non dare ai De Marchi questa
soddisfazione”, la signora Brandolini segrega tutti quanti in casa per tre
giorni, in modo da far credere ai vicini che sono realmente fuori città.
Proprio quando la reclusione sta per finire, il trucco rischia di venire
svelato da una serie di incidenti, che coinvolgono anche un ladro gentiluomo
(Franco Bressanin).
È
impossibile restare seri, davanti a una tale concatenazione di assurdità. Però,
come vuole Pirandello, l’umorismo ha una doppia faccia. Si ride perché ci si
può riconoscere, nelle piccole e grandi manie di una famiglia alle prese con le
convenzioni della società consumista. Ma riconoscere la realtà sul palcoscenico
dovrebbe, piuttosto, far piangere. Piangere davanti al fatto che, come dice
papà Carlo, «per tanta gente, l’onore e il decoro di una famiglia sono legati a
un weekend fuori città». Il denaro non compra né l’intelligenza, né la libertà
di spirito.Pubblicato su Paese Mio Manerbio, N. 128 (gennaio 2018), p. 16.
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