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Visualizzazione dei post da maggio, 2019

ΣΠΑΡΑΓΜΟΣ - Ad Antea

I sentieri sofferti del tuo capo, che stilla grazie contorte ed ombrose, mi hanno insegnato un pensiero d’abisso: non giungeremo all’altra riva puri, anime in un’interezza di soffio. Il nostro spirito è bianco soltanto perché le passioni vi si scrivan fonde, in rivoli di dolore vermiglio. E la scelta è tutta fra disciogliere la nostra Terra nell’Ocean primo, o seguire il desiderio stupito che la Vita –disse un vate (1) – ha di sé; così dobbiamo spartirci le carni fra gli angeli dalle labbra di porpora che ci reclaman dall’alba del grembo. (1) Riferimento al Profeta di Gibran Kahlil Gibran (“Sui figli”).

Acque di vita e di morte: fate, dee e fantasmi nostrani

Quando passeggiamo per le nostre campagne, siamo abituati a vedere edicole con immagini sacre nei pressi dei fossi. Ritraggono, perlopiù, la Madonna col Bambino : un’immagine femminile e che rimanda al “dare la vita”. Le “santelle” erano adatte come punti d’arrivo delle rogazioni, le processioni che volevano propiziare un buon raccolto attraverso la benedizione delle acque e della terra. Insomma, erano un’espressione della nostrana religiosità contadina , che univa il contatto con la natura alla dottrina cristiana. Luoghi benedetti… a patto di non scivolare dentro la fonte o il fosso. L’ambiguità fra sacralità e pericolo , tipica delle acque, è fortemente sentita nel folklore bresciano. Ne ha parlato Giovanni Raza, nel suo Madóra che póra! Storie e leggende della Valle Trompia (2015) . Dal paese di S. Giovanni di Polaveno , viene un’inquietante credenza compresa nella raccolta. Nella Valle Trobiolo, nel territorio (appunto) di Polaveno, si trovano sorgenti: quella detta “Madon

Grande arte e cinema: i prossimi appuntamenti a Manerbio

Durante gli ultimi mesi, i manerbiesi hanno avuto l’occasione di gustare cinedocumentari su personalità della storia dell’arte. La rassegna, in corso al Politeama, s’intitola (appunto): “Grande arte e cinema” . È stata offerta la possibilità di abbonarsi, nonché di acquistare i singoli biglietti a prezzo ridotto durante le serate di preparazione organizzate in biblioteca. Gli approfondimenti sono stati curati dalla prof.ssa Graziella Freddi, dal prof. Martino Pini e dal prof. Giovanni Mantovani.             La rassegna si è quasi conclusa. Essa ha visto la proiezione di: “Leonardo - Cinquecento” (19-20 febbraio); “Canova” (19-20 marzo); “Tintoretto - Un ribelle a Venezia” (9-10 aprile); “Il giovane Picasso” (7-8 maggio). La conclusione in bellezza - in ogni senso - è stata riservata a “Dentro Caravaggio” . Il film sarà proiettato al Politeama   il 28 e il 29 maggio . La serata preparatoria sarà tenuta il 23 maggio , in biblioteca, alle ore 20:30; parlerà il prof. Martino Pini.

Fior di musica in un grande giardino

Dopo il Concerto di Primavera, la Civica Associazione Musicale “S. Cecilia” di Manerbio   tornerà ad affilare gli archetti e lucidare gli ottoni per un’altra serata: quella nel giardino di Villa Di Rosa , il 25 maggio 2019. Si tratta della seconda edizione consecutiva di un appuntamento annuale: il presidente Mario Fiorini ringrazia pertanto il proprietario della magione, per la cordiale ospitalità. Anche l’adeguata illuminazione del giardino, l’anno scorso, ha permesso di apprezzare uno dei più begli edifici di Manerbio, solitamente chiuso al pubblico.  Anche in altre occasioni, i pregi della villa hanno potuto essere gustati dai cittadini: ci riferiamo a iniziative come la visita dedicata al roseto il 20 maggio 2017, in ricordo di Libereso Guglielmi , il giardiniere dello scrittore Italo Calvino. In quel caso, l’organizzazione era stata curata con l’Associazione Amici della Biblioteca di Manerbio: si trattava di un modo per “portare la cultura fuori dai muri”. Tra le pia

No, Didone, non sei un mito. Ecco perché

Ah, Didone, Didone…! Un tempo, mi rispecchiavo in te, sai? Ora, vuoi per l’età che avanza, vuoi per qualche cucchiaio di m***a che ho trangugiato in più, il mio punto di vista su di te è alquanto mutato. Insomma, per dirla con ironia: non sei più un mito .  Parliamone. Morto il marito (il tuo primissimo uomo, pare) giuri di non mettere altri al suo posto. Già da lì, si vedono l’immaturità delle tue emozioni e il tuo scarso realismo in amore , che ti fanno prendere per assoluto ciò che non è. Poi, arriva Enea, che nemmeno conosci e che sai essere solo di passaggio. Basta che lui sappia raccontare la propria vita con parole di miele e tu… puf, innamorata come una ragazzina. Tutta la tua esperienza di regina profuga e circondata da nemici non ti ha minimamente scaltrita, a quanto pare. Con tutti i pensieri che hai, con Cartagine in costruzione, con una gioventù da far esercitare nelle armi… tu ti fai assorbire da una sola ossessione: il tuo bello. Ti appiccichi, gli stai alle

Persefone

Par che l’abbia imparata, quest’arte di scendere un’umida scala per far l’amore solo nel pozzo ove si riversa l’estate Non t’avrei voluto, strano sposo che m’incanti con quegli occhi di fuoco fatuo Ma chi vuol cogliere un fiore si tracanni pure la terra ove muore il seme. Per il mio piede leggero                         e sicuro non mi manca mai la via verso il sole Ma, nel ventre, quel seme di melograno che da te ho raccolto mi fa tua più d’un possesso. 3^ classificata alla sezione C (“Poesia a tema libero”) del  concorso “Primavera di Poesia” (Brescia, 2019, 2^ edizione), dedicato ad Alda Merini e bandito dal gruppo “Poeti e Poesie”.

Il professore e il pazzo: l’insostenibile valore della follia

Un film sulla nascita dell’ Oxford English Dictionary . Cosa si potrà mai raccontare sulla stesura di un dizionario? Non sarà una barba tremenda? Ebbene… pare di no.  James Murray (Mel Gibson) e W.C. Minor (Sean Penn). Fonte: myredcarpet.eu Il professore e il pazzo (2019; regia di Farhad Safinia) è fin troppo ricco di emozioni forti. Perché, in fondo, racconta di un folle volo . Documentare ogni parola esistente in lingua inglese, con relativa storia e attestazioni… Una lingua parlata in un impero multicontinentale e in continua evoluzione. Codificarla equivarrebbe a scrivere il libro della realtà. Un libro divino . Esperienza, metodo e competenze servono - ma non bastano. Ci vuole quella scintilla che i selezionatissimi e freddi accademici di Oxford, nella seconda metà dell’Ottocento, non hanno. Ecco perché debbono affidarsi a James Murray (Mel Gibson): insegnante autodidatta, senza laurea, figlio di un sarto. I professori propriamente detti non nascondono la loro sfid