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Visualizzazione dei post da gennaio, 2021

Sergio Cardinali

  Benvenuto Sergio. Ma, secondo te, ch’insegna ha smesso di apprendere?  Il solo pensare di non aver più niente da apprendere una volta salito in cattedra è sinonimo di sconfitta professionale. I grandi artisti, del passato e del presente, hanno continuato a macinare chilometri (veri o virtuali) per rincorrere gli insegnamenti dei loro predecessori. Il grande Mozart probabilmente non sarebbe tale senza i suoi viaggi in Italia e in tutta Europa. Nel tuo caso penso di no…! Ogni volta che sono con i miei studenti inserisco la modalità spugna e assorbo. Io entro in classe con la mia esperienza, gli allievi, in particolar modo i più giovani, rispondono con le loro intuizioni e domande, a volte impertinenti, che mettono in crisi le mie certezze di docente ma che arricchiscono le mie conoscenze. Ti piace più fare o ricevere doni? Entrambe le cose. Il fare presuppone un’idea confezionata su misura per chi riceve e costruisce lo stupore, che a sua volta rafforza un’amicizia, un amore

Gianni Marcantoni II...

  Come si affronta il Dolore? T’impegni di più a centrare un obiettivo o a girarci intorno?  Non saprei dire esattamente come si affronti il dolore, forse bisognerebbe prima vederne la causa. Ci sono tanti dolori che nascono da circostanze differenti, per esempio si può vivere nel dolore per una malattia, per fame o per miseria, per un tradimento, per un amore sbagliato, per una ingiustizia subita, o provare dolore per il destino dell'uomo... a volte non lo sappiamo superare, e quindi ci lasciamo travolgere dagli eventi della vita, mentre in altre ci fa venire una forza interiore tale da affrontarlo con il massimo coraggio, senza indugio. Può capitare di ritirarsi dentro se stessi in una solitudine ricercata e sentire il bisogno di esprimere questo dolore dandogli una forma, un'immagine, o come nel mio caso, un verso, così si riesce a dargli uno spazio proprio, fuori da noi, con un contenuto ben preciso. In alcune circostanze riesco a centrare degli obiettivi, ossia quando ne

Le "Anonimie" di Massimo Pamio: un buio oltre la siepe

  Massimo Pamio è saggista e poeta; dirige il Museo della Lettera d’Amore; è Cavaliere della Repubblica per meriti culturali, nonché direttore editoriale delle Edizioni Mondo Nuovo. Non c’è da stupirsi se la sua poesia ha un forte spessore filosofico, ben lontano dall’effusione sentimentale alla quale i versi sono popolarmente associati. È il caso - fra le sue numerose opere - di Anonimie - Poesie 2010-2020.              Perché un titolo così singolare? Perché nessuno dei componimenti sembrerebbe ricollegabile a un nome, a una soggettività storica e incarnata. Essi, piuttosto, si riferiscono a figure emblematiche - come il Cantimbanco cui è dedicata una Teomantica. Teomantica del cantimbanco è il titolo di una delle prime liriche che incontriamo nella raccolta. Entrambi sono termini coniati appositamente, ma il cui significato è riconoscibile a chi abbia consistenti conoscenze lessicali. La “teomantica” unisce il dio ( teo- ) all’arte della divinazione ( -mantica ). È dunque ispiraz

Leggendo “Il riscatto del destino”, di Grazia Riggio

Eppure Paolo aveva colto in Annalisa la debolezza in alternanza col coraggio, due estremi di natura caratteriale che lo incuriosivano con fare crescente, allusivi per la voglia di approcciarsi da parte di lui, irrefrenabile nonostante bisognasse andarci cauti - con l’emotività lampante al minimo contatto, giacché posseduto da un’impressione di cui si può essere solo ignari - visto che lei oramai temeva di continuo il fiato degli altri, roba da cercare riparo nel noioso andazzo quotidiano.  Ad Annalisa spettava la parte della Carmen, che consisteva nel sincero banco di prova… strano come colui che la dirigeva fosse intento a concederle quell’opportunità, forse aveva individuato un talento recalcitrante ma talmente sopraffino ch’era un peccato non sfoderarlo… e in effetti la ragazza si era messa a ballare, posseduta fisicamente da una certa melodiosità, i passi le venivano naturali, provenienti di colpo dagli abissi dell’anima, aldilà delle nozioni assorbite e oramai in suo potere: in

Riceviamo e pubblichiamo (a cura di Vincenzo Calò)

  Antonella Polenta – 3013 I sentieri del futuro (Masciulli Edizioni)   “ Un sorprendente viaggio galattico è quello che farete con questo libro. Antonella Polenta è un’autrice eclettica e temeraria, che ama avventurarsi nello spazio alla ricerca di emozioni nuove e mai sperimentate ”.  Lo garantisce il giovane editore della Masciulli Edizioni, “La Casa Editrice Positiva”. Una navicella spaziale approntata per un viaggio turistico siderale, che parte dalla Terra nel 2023, si ritroverà a percorrere, suo malgrado, uno dei tanti sentieri intergalattici, i cosiddetti buchi neri o cunicoli spaziotemporali che la catapulteranno su Daleth, un pianeta all’apparenza tranquillo, dove le uniche differenze fra gli umanoidi che lo abitano e gli umani che ci sono capitati sembrano essere a carico dell’evoluzione e involuzione di alcune aree del cervello preposte alla genesi e al controllo delle emozioni.  “Da quella posizione e con quella visione non si poteva non accogliere il conce