Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da aprile, 2022

“Ogni goccia è un progetto”: la solidarietà che premia

La solidarietà, se non sempre paga, di certo premia. È quanto è avvenuto il 20 marzo 2022 al Teatro Politeama di Manerbio, con la premiazione del concorso letterario “Ogni goccia è un progetto” . I lettori assidui di Paese Mio ne hanno già certamente sentito parlare su queste pagine . Si trattava di una competizione per racconti, bandita dall’associazione locale “Gocce di solidarietà”, dedita ad aiutare minori e famiglie in difficoltà. La tematica da trattare, ovviamente, era la solidarietà; gli elaborati dovevano essere destinati a lettori piccoli e giovanissimi. La cerimonia di premiazione è divenuta anche un modo per celebrare il ventesimo anniversario dalla nascita dell’associazione.              L’evento era patrocinato non solo dal Comune di Manerbio, ma anche dalla Regione Lombardia e dalla Provincia di Brescia. Per l’occasione, sono stati esposti i lavori prodotti dagli alunni della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di I grado: tante go

A Manerbio, la montagna è al cinema

Dal 18 gennaio al 16 marzo 2022, il Politeama di Manerbio ha proposto una rassegna dal titolo La montagna al cinema . Ovviamente, i protagonisti erano le più alte vette del pianeta e gli scalatori che hanno osato affrontarle. Un tema trattato senza retorica, senza enfasi, rendendo anzi la durezza e la lentezza dell’impresa. Ma la bellezza terribile e maestosa delle cime non è uscita affatto diminuita dal realismo delle pellicole.              La rassegna è stata aperta il 18 e il 19 gennaio, con The Naked Mountain (Spagna 2020; regia di Alex Txikon). Il titolo è la traduzione letterale di Nanga Parbat (8126 m), il nome della cima pakistana scalata dallo stesso Txikon, da Ali Sadpara e da Simone Moro nel 2016. Altri suoi appellativi sono “montagna degli dei”, “re delle montagne”, “mangia uomini” o “montagna del diavolo”. Tanto basta a comprendere cos’abbia significato riuscire a raggiungerne la vetta, per giunta d’inverno.             Il tema della montagna divina e fatale era pres

Volti, corpi statuari e surrealismo nell’arte manerbiese

Dal 27 febbraio al 12 marzo 2022, al Bar Borgomella di Manerbio , sono state esposte le opere di Enrico Trementini . Ciò che colpisce in esse è l’intensità dei volti umani, come quello della ragazza raffigurata nell’immagine di locandina. Ma anche i nudi maschili e femminili si stagliano carichi di perfezione ed espressività. Non si tratta tanto di rappresentazioni realistiche, quanto di tentativi di catturare l’emozione espressa nei corpi vivi: il desiderio, l’attesa, la tristezza. Del tutto privati di carnalità (e per questo più incisivi) sono i due profili bianchi che si affrontano su sfondo rosso e nero.  Dal buio emerge un altro viso femminile con occhi ombrosi e intensissimi, reso quasi incandescente dai colori (bianco, rosso, giallo, verde). Anche le rappresentazioni astratte sono corpose: una tela nera increspata allude a un albero, una bianca riproduce un vortice. In un dipinto, il vortice è viola e bianco, come in un sogno. Iconici sono poi i ritratti di Totò, Johnny Stecc

Vincenzo Calò: intervista poetica con Barbarah e Ilaria

Poeticamente, le parole non bastano più? Barbarah Katia Guglielmana: Le parole non ascoltate non sono mai bastate; le guerre scoppiano, sorde. Le parole invece devono essere sussurrate ai non udenti. Non parlare sarebbe un grido di sconfitta per il dialogo. Ilaria Francesca Martino: Non sono mai bastate! La parola poetica è affanno e liberazione assieme! Artisticamente, per emergere serve fare i conti con un’emergenza sia epocale che reale? B.K.G. : Credo che usare lo strumento dell'arte sia un focalizzare la realtà, per eviscerarla dal semplice accadere, per scorporarla. L'arte è una buona risorsa per scomporre la realtà nelle sue connotazioni, e focalizzarne quella parte che può diventare risorsa di rinnovamento personale e collettivo. Aver capito che questa pandemia del Covid-19 è stata una emergenza mondiale dovrebbe averci insegnato che siamo piccoli, tutti. I.F.M. : Credo che l'obiettivo di chi fa arte non sia emergere, ma sopravvivere. Come si cura il g