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Visualizzazione dei post da giugno, 2022

Come fossi una bambola...

Provate a pensare alle storie incentrate su una bambola o su un automa che sembra una persona vera . Il panorama è ampio, vero? Il tema è vivo e inquietante, almeno da quando le tecnologie umane sono in grado di imitare discretamente la vita. Creare un essere che ha un volto e si muove può essere entusiasmante: unisce la commozione del diventare genitori al compiacimento per le proprie capacità. Ma, se la vita può essere prodotta dalle mani e dagli strumenti… che senso ha distinguere una persona da un oggetto? Cosa siamo davvero noi? Cos’è quella che chiamiamo “anima”?              Non a caso una stupefacente bambola meccanica è al centro di un famoso e tenebroso racconto di E.T.A. Hoffmann, L’uomo della sabbia ( Der Sandmann ) . Correva l’anno 1815; nei libri di letteratura, quel periodo è contrassegnato come “romantico”. Questa stagione dà vita anche a una produzione di racconti gotici e fantastici; questi ultimi, in particolare, si concentrano sulle situazioni inquietanti prodotte

Nicola Fiorin e la sua Brescia in giallo

Il Centro per il libro e la lettura, istituto autonomo del Ministero della Cultura, organizza ogni anno il Maggio dei Libri , una campagna nazionale di promozione della lettura. Ovviamente, Manerbio e la sua Biblioteca Civica ne sono coinvolte. Il 19 maggio 2022, si è svolto un incontro con Nicola Fiorin , avvocato penalista e autore di gialli. Di sicuro interesse è il fatto che i suoi romanzi siano “made in Brescia” . Il protagonista, Angelo Della Morte, ha in comune con l’autore il fatto di vivere al Carmine e di essere avvocato penalista. In più, ha una connotazione da “rockettaro antisistema”.              L’incontro è stato ospitato dal portico del Palazzo Comunale ed è stato moderato da Giulia Brianza , che sta svolgendo il servizio civile nella nostra biblioteca. Al centro del dialogo fra lei e Fiorin, c’era l’ultimo romanzo di questi, il settimo della saga dedicata ad Angelo: Figlio di un assassino (Arpeggio Libero, 2021).             Nonostante l’ambientazione bresciana,

La pittura e la scultura s’incontrano a Manerbio

Tracciare i confini fra diverse forme d’arte non è sempre facilissimo. Nelle due scorse mostre ospitate dal Bar Borgomella di Manerbio , i colori della pittura e la concretezza della scultura si affiancavano – anche nella stessa opera.  Cristina Brognoli, Statuette femminili policrome             Dal 24 aprile al 14 maggio 2022 , sono state esposte le realizzazioni di Cristina Brognoli . Pezzi emblematici della mostra erano sculture: statuette femminili policrome, modellate nello stesso stile della Venere di Willendorf , ma con qualche ricercatezza in più. L’artista le aveva addirittura trasformate in oggetti funzionali: portafiori, porta-lumini…             Legno e foglia d’oro facevano invece da sfondo all’ “Arcangelo Michele” (2014), sospeso in un’atmosfera d’eternità. Sembravano quasi ingenui, invece, i disegni ad acquarello e cera della serie “Afghanistan” (2021): da vicino, rivelavano invece espressioni di caos e disperazione.             La “Natura morta con paesaggio” (20

Musica al popolo: il Concerto di Primavera 2022

Come ogni anno, la Civica Associazione Musicale “S. Cecilia” di Manerbio ha tenuto al Teatro Politeama il tradizionale Concerto di Primavera. Esso ha avuto luogo il 30 aprile 2022. Il tema era di sicuro coinvolgimento emotivo: “Musica al popolo” . Oltre ai richiami folk ed etnici, sempre affascinanti, bisogna considerare anche la datazione relativamente recente dei brani proposti, cosa che li ha resi ancor più godibili per un vasto pubblico. Il direttore era il maestro Giulio Piccinelli e la presentatrice Viviana Filippini .               Il primo pezzo elencato nel programma di sala era Earth Song , ovvero “La canzone della terra”, di Frank Ticheli (Monroe, 1958-). Solenne ed eterea come un canto gregoriano, essa invitava a cantare e vivere, per superare (insieme all’intera terra sofferente) le tempeste dell’esistenza.             Più vivace era Eine Kleine Yiddische Ragmusik di Adam Gorb (Cardiff, 1958 -), un brano di cultura ebraica. Terra Mystica di Thomas Doss (Linz, 196

Festa del Salame 2022 al Bar Borgomella

Ultimamente, abbiamo parlato del Bar Borgomella soprattutto in relazione alla serie di mostre collettive “In Essere”. Non ci siamo però dimenticati della Festa del Salame , l’evento manerbiese lanciato proprio dal suddetto locale nel 2010. Nel 2022, è arrivato all’undicesima edizione. Come sempre, ha compreso una competizione fra i salumi prodotti da diversi norcini.              Il 30 aprile 2022, al Borgomella, i cittadini sono così stati invitati alla premiazione dei salami in gara, con successiva degustazione. Della valutazione e della compilazione di una classifica, naturalmente, si è occupata l’ONAS, l’Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Salumi . Che proprio il salame sia stato scelto per una festa simile non stupisce: è un tipico prodotto bresciano, di origini contadine. Evoca l’idea di “nostrano” in chiunque viva in zona.             All’evento, era presente il sindaco Samuele Alghisi. La Festa del Salame, infatti, è stata patrocinata dal Comune di Manerbio , con l’in

Vincenzo Calò legge e intervista Claudia Filippini

Nata a Roma nel 1951 . Autrice profonda e a volte spigolosa, ma sempre fedele a se stessa. Imprenditrice in diverse realtà, compresa la fondazione di un giornale. Pittrice per decenni e artista eclettica, in poche parole: una donna vera. Nel 2018, è cofondatrice della PlaceBook Publishing insieme a Fabio Pedrazzi. Ha pubblicato: Un gazebo pieno di nuvole , 2018  La dritta schiena , 2021 L’area grigia, Città in Giallo, 2021 I segreti nel cassetto , Città in Giallo, 2021 L’uomo e il cane , Città in Giallo, 2021 La donna perfetta , Città in Giallo, 2021 Sotto l’asfalto , Città in Giallo, 2021 Tra le pieghe dell’anima , Città in Giallo, 2022 Il sole non sorgerà , Città in Giallo, 2022.     Dimmi un po’ Claudia, ma non ci si stanca mai di mettersi in discussione?   Se una persona vuole fare un percorso di crescita, non può stancarsi di mettersi in discussione. Ognuno di noi non è la stessa persona rispetto a ieri o a domani, quindi il mettersi in discussione è a

Una domenica bestiale... ai referendum

Sarà perché si tratta comunque di "un finesettimana diverso"... Sarà perché si crea un buon clima umano, quando si trascorrono insieme tante ore di lavoro di squadra... Sarà perché la segretaria è una cara amica dei tempi delle elementari e rivedo tanti vecchi compagni di scuola... Fatto sta che presiedere un seggio stimola sempre il mio lato scanzonato e il mio umorismo peggiore.    Non sono valse ad alcunché nemmeno la sonnolenza da post "notte brava" coi colleghi all' "Aquila Rossa" di Padernello, né l'esame di tedesco alla mattina... Aprire e arredare insieme il seggio per i referendum popolari 2022 , il sabato, è stata una festa. Almeno, prima di realizzare la mole delle schede da contare e autenticare. Il tum tum del timbro scandiva "il passo di danza". Un solo timbro per migliaia di schede... ma (per dirla con Giorgio Gaber)  non si sta poi tanto male, con un tic orizzontale .  Erano tante, belle e colorate... Le schede dei cinque

L'estate e le porte dei morti

Chronos.  Sotto il sole di giugno, la tua bocca è più fresca e più buia. Ti ricordiamo per questo, per i genitali e la bocca. Gli uni hanno generato, l’altra ha divorato i tuoi figli. Saturno. È strano pensarti d’estate. Ma gli ultimi funerali importanti della mia vita sono caduti proprio in questa stagione, quando alberi e mais verdeggiano prepotenti a fianco delle tombe. Mundus patet : sono spalancate le fauci della terra , quelle da cui esce il grano nutriente – e che ci collegano ai nostri morti. Bisogna fare attenzione a non caderci dentro. Soprattutto perché ci attraggono.             Ne sento il risucchio costante e discreto sotto i piedi, accanto alla bara che presto vi entrerà. Questo giorno mi sta regalando la lucida percezione di quell’antico sentimento, quello che ha portato a coniare la parola “saturnino” e a collegare Saturno allo scuro, grave piombo: il sentimento del vasto buio sotto i nostri piedi, quello da cui proviene la ricchezza delle messi – a patto che v

"Te la do io, la Sehnsucht!!" Due isole a confronto

Né più mai toccherò le sacre sponde... Sogno o incubo che sia, scommetto che moltə di voi hanno ancora negli orecchi l'eco di questo verso foscoliano. Ovviamente, è l'incipit di A Zacinto ("Zante" per gli amici), l'isola greca su cui Ugo Foscolo nacque da mamma Diamantina Spathis. Di essa, il Nostro sapeva esattamente due cose: che ci era nato (appunto) e che era greca... come Omero, Saffo e tutta un'altra serie di mostri sacri della cultura classica. Poche cose, ma ben enfatizzate : è la ricetta di qualsiasi mito. Al resto, deve pensare la fantasia. Perché la Sehnsucht, la famosa nostalgia romantica , è soprattutto mancanza di ciò che non si è mai avuto. Di ciò che la nostra immaginazione può amplificare e abbellire a piacimento. Quasi sessant'anni dopo, a dire ciò che Foscolo non avrebbe mai ammesso sarà Charles Baudelaire : uno che s'intendeva di mostri (sacri o meno) e che aveva frequentato le regioni del sublime abbastanza da poterle valutare da