Una giovane mano traccia le linee d’una farfalla. Una farfalla vera si dibatte sotto una campanella di vetro. La mano (che, ora, ha il volto d’un giovane pallido e fine) alza la campanella. L’insetto, finalmente libero, si libra e guida lo spettatore nella storia del suo alter ego, la Sposa Cadavere. Così come Beetlejuice , The Corpse Bride (2005; regia di Tim Burton e Mike Johnson) si svolge a cavallo tra il mondo dei vivi e quello dei morti, mostrandone l’ambiguità. A partire dal fatto che il mondo dei “vivi” è intriso di tinte funeree, fra il blu e il grigio, mentre quello dei “morti” è caleidoscopico, multiforme, scoppiettante. A questi spettano la gioia, la saggezza e la passione; a quelli la noia, la decadenza, l’aridità. Fra i “vivi”, ogni cosa si svolge secondo sterili schemi; fra i “morti”, ogni sogno è possibile. Per l’appunto, di sogno si tratta, nel caso di tutti e tre i protagonisti. A Victor e Victoria, destinati a un matrimonio di convenienza, non è co
Mi piace moltissimo l'idea di questa tua rubrica e non potevo fare a meno di far sentire la mia voce. Io sono una di quelle persone che non ha mai (ma proprio mai) sentito quell'istinto materno di cui tanto si parla. Non ho problemi nel relazionarmi ai bambini - ho tanti nipoti che adoro e guai a chi me li tocca - ma non ho mai desiderato averne uno tutto mio. Sono emetofoba e non riuscirei mai a sopportare tutti i problemi legati alla gravidanza che, oltretutto, mi terrorizza tanto quanto qualsiasi cosa che possa portare ad un'operazione chirurgica. Sono ansiosa, ho sofferto per anni di attacchi di panico e di depressione, figuriamoci se riesco a tenere un figlio mio 24 ore su 24 senza andare nel panico.
RispondiEliminaHo bisogno di curare le mie ferite quando sto male e, in quei momenti, devo stare da sola.
Ho patito la fame, non ho lavorato per anni ed ora prendo 400 euro al mese, non ho avuto una relazione stabile fino a un paio di anni fa. E la gente che lo sa continua a chiedermi quando ho intenzione di fare un figlio.
Ho 40 anni, il mio compagno 44. Fare un figlio adesso sarebbe egoista ed ipocrita.
Potrei andare avanti ma il concetto di base resta sempre e soltanto uno: non ho mai voluto partorire e non ho mai voluto mettere al mondo una creatura che con me sarebbe solamente infelice.
Scusami per il lunghissimo papiro!
Cara Miryam, non devi scusarti, anzi... grazie per aver condiviso la tua esperienza!
Elimina