Si
dice che la felicità sia fatta di piccole cose. Il manerbiese Giammaria Savio
ha preso il detto alla lettera. La sua passione, infatti, sono le miniature: in
particolare, quelle che occorrono a realizzare presepi.
L’idea gli venne molti anni fa,
quando stava - per l’appunto - cercando una capanna per la Natività. Capì che
avrebbe potuto realizzarne una da solo.
Da
allora, la faccenda è progredita. I presepi di Savio sono ormai diversi.
All’oratorio di Alfianello, se ne trova uno ambientato fra impervie rocce di
sughero dipinto. Un altro rappresenta una scena collinare attraversata da un
fiume; un altro ancora ritrae una vallata di montagna: la capanna è in legno e
dal tetto spiovente, guardata da un castello con torri merlate. Quando Savio fa
nascere Cristo in una cascina, non manca il lavatoio con tanto di tavola e
spazzola da bucato. Uno di questi edifici rustici è corredato da acqua
corrente, fiamma elettrica nel caminetto ed interni arredati di tutto punto. I
coppi - perfetti laterizi in miniatura, acquistati presso un negozio
specializzato - sono 1600 in tutto.
Al presepe per il Natale 2016 ha
cominciato a lavorare all’inizio dell’ottobre 2015: un dolce passatempo di
pensionato che detesta l’inattività. Stavolta, l’ambientazione si ispira ai
paesini del Centro Italia (ma senza allusioni al terremoto). Per suggerire
l’idea delle pietre, le pareti delle case sono state realizzate in compensato
rivestito di gesso; detto gesso è stato pazientemente inciso con una punta di
metallo regalata a Savio da un dentista. I tetti sono composti da minuscole
tegole in legno: articoli speciali che l’hobbista, attualmente, si fa arrivare
da Foggia. Opera delle sue mani, invece, sono le altre parti lignee: balconi, telai
di finestre, imposte, battenti e scale. In particolare, il taglio dei listelli
per realizzare queste ultime è stato un lavoro complesso. Porte e infissi si
aprono e si chiudono realmente, grazie ad autentici cardini in metallo. Savio
sa realizzare anche catenacci in miniatura, parimenti funzionanti. Le impannate
delle finestre sono costituite da foglietti di Astralon, materiale plastico
usato nelle litografie - settore in cui Savio lavorava, prima della pensione. Nei
suoi piccoli mondi, l’illuminazione è assicurata da lampioncini di sua fattura,
con lampadine minuscole e a basso voltaggio. Da buon appassionato, apprezza le
rassegne di presepi, come quelle di Verona e di Pizzighettone.
Come
era prevedibile, qualcuno gli ha domandato anche di realizzare una casa per
bambole.
La sua abilità di modellista si
esercita spesso sugli strumenti della vita contadina. In legno, ha riprodotto
cassettoni, tavoli con sedie impagliate, madie con tanto di pala per la farina,
la zangola per il burro e la gramola: un’impastatrice funzionante a forza di
braccia, che assicurava alle famiglie campagnole il pane per tutto l’inverno.
Pubblicato su Paese Mio
Manerbio, N. 115 (dicembre 2016), p. 4.
Commenti
Posta un commento
Si avvisano i gentili lettori che (come è ovvio) non verranno approvati commenti scurrili, offese dirette, incitazioni all'odio di qualunque tipo, messaggi che violino la privacy o ledano l'onore di terzi. Si prega di considerare questo blog come uno spazio di confronto, così come è stato fatto finora, e non come uno "sfogatoio". Ci scusiamo per eventuali ritardi nella pubblicazione dei commenti: cause (tecnologiche) di forza maggiore. Grazie.