L’Orchestra si è costituita nel
2003, per il volere di musicisti residenti in Valle Camonica e Alto Sebino.
L’organico si è via via arricchito grazie ad amatori e ad allievi dei
Conservatori di Darfo, Brescia, Bergamo e Milano. Tra le rassegne a cui
l’Orchestra ha partecipato, ci sono: l’Ultrapadum Festival di Pavia, il
Festival Internazionale di Besana Brianza, il Mid Europe di Schladming
(Austria) e il Promenadenkonzert di Innsbruck. Fin dalla sua fondazione, è
diretta da Denis Salvini. La serata manerbiese, come si è detto, ha visto però
un direttore ospite: il britannico Douglas Bostock, dal 2001 direttore della
Argovia Philarmonic in Svizzera. Può vantare una carriera intercontinentale e
un repertorio vasto: dal Barocco alla musica contemporanea all’opera lirica.
Bostock lavora anche con giovani musicisti.
Al Politeama, lui e l’Orchestra di
Fiati si sono cimentati in brani lunghi e complessi. Il programma ha compreso
due composizioni di Percy Aldridge Grainger (Australia, 1882 - Stati Uniti,
1961): “The Lads of Wamphray” e “Colonial Song”.
Dopo l’intervallo, è stata la volta
di Vacláv Nelhýbel (Repubblica Ceca, 1919 - 1996), con un “Trittico” (“allegro
maestoso”; “adagio”; “allegro marcato”).
L’ultimo titolo in programma era la
“Music of the Spheres” di Philip Sparke (Gran Bretagna, 1953). Una sorta di
“giro del mondo in musica” si è così concluso, idealmente, proprio nel Paese
d’origine di Bostock.
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