Parte II: La Regina di Spade
3.
Premendo
leggermente la mano di Isabella, Raniero proseguì.
«Insomma…
questa storia della nipote del dottor Ario… che, prima, muore in un incidente
e, poi, ci viene ripresentata viva… con una faccia abbastanza buona per il
proprio funerale, peraltro… mi ha lasciato qualche
perplessità».
Il palmo della ragazza, sotto le
dita dell’altro, cominciò a sudare.
«Vorrei
vedere… cosa sapresti leggermi, in merito, nei tuoi tarocchi» concluse lui, con
un sottile ansito d’imbarazzo.
Isabella,
sulle prime, rimase in silenzio. I suoi celesti occhi di bambola si fecero,
d’un tratto, metallici. Sì, avrebbe potuto raccontare a Raniero molte cose sulla faccenda di Nilde Ario,
tanto chiarificatrici quanto devastanti. Magari, esordendo con: “Sai qual è il
vero motivo per cui ho tagliato i ponti con la Lotus?” Non sapeva che anche
Raniero le stava tacendo molto. Le stava tacendo il fatto d’aver portato per
primo ad Ario la notizia della scomparsa di Nilde dalla camera mortuaria;
d’aver visto Amedeo caricato sull’auto dello psicologo e d’esserne stato lui
stesso il carceriere, per giorni. Ma senza che gli venisse concesso di sapere troppo. Per la prima volta,
Raniero provò una fitta d’umiliazione – e sensi di colpa. Soltanto allora –
forse – l’abilità della sua amica gli avrebbe rivelato per intero ciò di cui si
era reso complice.
Isabella,
meccanicamente, cominciò a frugare nella borsa tempestata di gemme false. Rinvenne il mazzo dei tarocchi – settantotto carte,
illustrate con immagini tratte dai dipinti del Botticelli e venate d’oro. Mescolò
per sette volte, divise il mazzo in tre parti, ne mescolò una per altre sette
volte. Poi, liberò uno spazio sul tavolino glitterato, spostando le chicchere
trasparenti e le teiere. Vi dispose sette carte, a formare una specie di stella
a sei punte. Le scoprì e le studiò per un poco.
«Per quanto riguarda il passato
prossimo…» esordì, indicando l’apice superiore della “stella” «…abbiamo la
Morte. Il significato è chiaro… Nilde è andata davvero vicina al proprio
funerale. E, dopo quest’esperienza… lei non è più stata la stessa persona di
prima».
Deglutì, sudando sempre più freddo.
“Non solo lei…” pensò.
«Poi…
per l’influenza del passato sul presente, abbiamo l’Imperatrice. Una figura
femminile positiva, importante… indimenticabile…» “Ma per chi?” si domandò.
«Nel
presente, vediamo gli Amanti». E, qui, non poté trattenere un sorriso, che
Raniero ricambiò. «Vuol dire che Nilde sta vivendo una storia d’amore… e che
questa, magari, è quella che le ha permesso di superare la Morte». Ricordò
Amedeo e una fitta di gelosia e rammarico la attraversò ancora. Ma,
contrariamente a quanto avveniva nei mesi precedenti, essa svanì subito. «Al
centro, infatti, c’è il Fante di Coppe. Quindi, una figura d’amico sincero e
idealista che le è d’aiuto». Fin troppo calzante, per descrivere il fidanzato
di Nilde.
«Nel
futuro prossimo… è presente il Diavolo. Un personaggio magnetico, indecifrabile
e influente». La sua voce si spense. Il dottor Michele Ario era perfetto, per
quella descrizione.
«Un avvertimento… è dato dal due di
spade. Vuol dire che Nilde dovrà rendere ciò che le è stato dato e, così,
stabilire un equilibrio. Presumibilmente, colui che lei dovrà affrontare sarà
proprio… la persona rappresentata dal Diavolo».
Indicò, infine, la punta che
concludeva la “stella”: «Il riassunto di tutto questo è… la Regina di Spade».
[Continua]
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