“Dicono
che non esistano due fiocchi di neve uguali. […] Solo perché non è ancora stato
dimostrato il contrario. Mi piacerebbe sapere come sia possibile confrontare un
fiocco di neve con tutti gli altri fiocchi che scendono dal cielo in ogni parte
del mondo. È un’impresa a dir poco mastodontica, se non impossibile.”
Ciononostante, “Clarabella” l’ha tentata. Queste righe si trovano sulla prima
pagina della sua autobiografia pubblicata in proprio: “1, 2, 3… Pronti per il
Pianeta Sballo”.
Questo curioso pianeta non è altro
che la nostra vecchia Terra, folle per la quantità di “fiocchi di neve” -
esseri umani - che la ricopre. “Pianeta Sballo” fu anche il primo nome del blog
dell’autrice, ora "BLOGBANNATO2", così detto per via delle censure subite.
Dietro
lo pseudonimo di “Clarabella”, c’è una signora manerbiese che - più di
vent’anni fa - partì con lo zaino in spalla, per la semplice voglia di girare
il mondo. Alla grande città, non chiese molto: soltanto un posto da colf, vitto
e alloggio a casa di qualcuno. Eppure, proprio questa ricerca innescò una
girandola di avventure, tra vittime di psicofarmaci, maniaci, famiglie con una
stanza di Barbablù…
La sognata America (sempre scritta
con la “k”, per darle una sfumatura di durezza) si concretizzò come
volontariato in un campus gestito da ebrei statunitensi, assai poco riguardosi
verso i “Gentili” - a partire dal vitto offerto, schifoso e velenoso. Povertà
estrema per le strade, competitività e arroganza - ecco il sogno americano
secondo “Clarabella”. Poi: scherzi sciocchi, disperati (e illegali) autostop
nottetempo, una “LONG PORNO SUMMER” da far impallidire Boccaccio.
Non andò molto meglio in un kibbutz
israeliano, mito socialista per gli occidentali. Anche lì, umanità varia e
infida, nonché un fortissimo razzismo (come riconoscere gli arabi? «MA DALLA
PUZZA!!! HA! HA! HA!» Così rispose un’israeliana all’esterrefatta
“Clarabella”).
Poi,
il centro di Londra, coi suoi alloggi a basso prezzo consigliati da
professionisti… e dominati da sporcizia, scomodità, molestie sessuali, Messe
nere, uno housekeeper cafone e che non era mai presente.
L’unica
cosa per cui non ci sia spazio, nelle memorie di "Clarabella", è il buonismo.
D’altronde, quando ci si ritrova un coltello alla gola o ci si azzuffa con una
zingara per pura fame, la voglia di essere accomodanti non è troppa. Chi vive
nella bambagia scagli la prima pietra.
Eppure,
sul Pianeta Sballo, si può trovare qualunque cosa: anche il senso della vita.
Sulla strada di “Clarabella”, esso capita nelle persone di un prete sboccato e
di una nonnina dolcissima. Così, tutti quei “fiocchi di neve” deformi e
psicopatici si ricompongono in un unico disegno: un affresco che non può
uccidere i demoni della vita, ma solo trasformarli ai nostri occhi.
Pubblicato su Paese Mio
Manerbio, N. 108 (maggio 2016), p. 7.
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