Credevo
che fosse difficile essere una ragazza bisessuale e spiegarlo a genitori senza
troppa cultura, né “esperienza del mondo” – almeno, in questo campo. E invece…
Una ragazza lesbica, mia conoscente,
mi contatta per fare quattro chiacchiere su Facebook, a proposito del Coming
Out Day (11 ottobre). E ne saltano fuori delle belle.
«Mia madre è ipocrita… che è più
grave, credo. Davanti, dice: “Gli omosessuali che fanno di male? Si amano!” Ma,
poi, la prospettiva di una figlia lesbica per poco non la faceva svenire... Mi
ha detto cose orribili. Sono stata io, stupida, a cedere al suo interrogatorio.
Ma ero in un momento delicato... no figurati, è ipocrita ed è vero. E fa la
finta progressista. Forse, la mia sola ‘colpa’, se così si può dire, è di aver
represso la mia natura, in maniera inconscia. Ma è tornata fuori circa un anno
fa, ed ho ceduto all’evidenza… Quello che lei sa, è che ho baciato una ragazza.
Mi ha costretto a rinnegare. Ma io non lo farò mai. È stata una delle cose
migliori che abbia fatto in vita mia. Cioè… in quel momento, l’ho fatto, ma, chiaramente,
non lo farò mai davvero. Mi ha detto cose orribili e mi guardava in modo
schifato. Ma non riesco a rinnegare, non ce la faccio...specialmente, ora che
c'è un'altra lei. Dice anche cose tipo: “Facessero quel che vogliono… basta che
non si facciano vedere!”»
Ah… Ecco dov’era la fregatura. Già
il fatto che qualcosa sia “concesso” è un segnale d’allarme… significa che c’è
una difficoltà ad accettare, che lo si fa solo per timore di peggio. Il rifiuto
di vedere va di pari passo. Chi deve ingoiare un rospo non vuol sentirne troppo
distintamente il sapore.
«Guarda, dovevi vedere la sua faccia…
Diceva cose tipo: “Ma ‘ste cose non si dicono! Ma a chi le vuoi dire?” E, poi,
tutte le classiche c*****e, tipo: “È solo un momento di confusione”… E questa: “Tu
non sei così!” (Neanche il coraggio di dire “lesbica”). “Io sono tua madre e
sento che non lo sei!”»
Meglio non proseguire, per evitare
che mi esploda lo stupidometro. L’ignota signora le ha sorpassate proprio
tutte, fra quelle che mi è toccato sentire finora. Mi limito a osservare che
sta diventando di moda – a quanto pare – un nuovo tipo di farisaismo: incensare
pubblicamente la libertà di amarsi (ah, già… a patto di non farsi vedere, pardon. Ci faremo prestare tutti quanti il
mantello da Harry Potter, per sicurezza), ma giusto per non offendere le norme del buon vivere sociale. In casa
propria, è un altro discorso. “In casa mia comando io”, ergo niente figlie
lesbiche o altre “sciocchezze”. Gli unicorni e gli arcobaleni vanno bene solo
per fare bella figura con le persone a modo. Diamine, nel privato avrò ben diritto a far come mi pare, o no?
Mi solletica il
nasino una certa puzza di sepolcri imbiancati. Solo che, stavolta, si tratta
dell’inverso. Non più rigore in pubblico e licenze a letto, ma il contrario. E
non sono sicura che sia un miglioramento.
L'Italia del "si fa, ma non si dice", dei segreti di Pulcinella.
RispondiEliminaIl bello è che questa tendenza si è mantenuta... in piena epoca di popolarità del "progressismo". Quando si dice "il lupo perde il pelo, ma non il vizio"... :D
Elimina