“Vedi,
Gennariello, la maggioranza degli intellettuali laici e democratici italiani si
danno grandi arie perché si sentono virilmente «dentro» la storia: accettano
realisticamente il suo trasformare la realtà e gli uomini, del tutto convinti
che questa «accettazione realistica» sia frutto dell’uso della ragione.
La regressione e il peggioramento
non vanno accettati: magari con indignazione o con rabbia, che, contrariamente
all’apparenza, sono, nel caso specifico, atti profondamente razionali. Bisogna
avere la forza della critica totale, del rifiuto, della denuncia disperata e
inutile.
Chi accetta realisticamente una
trasformazione che è regresso e degradazione, vuol dire che non ama chi subisce
tale regresso e tale degradazione, cioè gli uomini in carne e ossa. Amore che
io ho la disgrazia di sentire, e che spero di comunicare anche a te.”
PIER PAOLO PASOLINI (1975)
Da:
Lettere luterane, 2015, edizione
speciale per il «Corriere della Sera», pp. 38-39.
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