Paesaggi
romantici per eccellenza, le bellezze della Penisola Scandinava affascinarono
anche il poeta Vittorio Alfieri (1749 - 1803). La professoressa Margherita
Sommese le ha raccontate alla Libera Università di Manerbio. Questa, il 14
gennaio 2016, nel Teatro Civico “Memo Bortolozzi”, è stata la prima di due
conferenze sul “Fascino del Nord”: “Dalle pianure della Danimarca alle alte
vette dei fiordi norvegesi”.
La Danimarca è una monarchia
parlamentare ed è compresa nell’Unione Europea, benché non abbia adottato
l’euro. Il suo nome deriva dai Dani, popolazione che si stabilì sulla penisola
dello Jutland all’inizio dell’VIII sec. d.C. Essi - ha spiegato la
prof.ssa Sommese - si costituirono in
una “marca”, ossia una regione di frontiera: da cui Dani-marca, “la marca dei
Dani”. Qui, giunsero anche i Vichinghi, ottimi navigatori che scoprirono l’Islanda
e approdarono in Terranova.
Al 965 d.C. risalgono le pietre di
Jelling, con iscrizioni runiche (ovvero, nel peculiare alfabeto scandinavo).
Esse attestano la nascita di un regno danese e la sua cristianizzazione sotto
il re Aroldo I. Un “unicum” nella storia fu l’Unione di Kalmar. Fondata nel
1389 da Margherita I di Danimarca, comprendeva anche Norvegia e Svezia; ebbe
fine nel 1523. Il XVII secolo vedrà poi l’ascesa dell’Impero svedese.
Le fotografie della prof.ssa Sommese
hanno documentato le colline moreniche della Danimarca e l’amore dei danesi per
la bicicletta. Le coste sono caratterizzate da prati con improvvisi strapiombi
o da distese di dune. Una grande attrazione turistica è, per l’appunto, il faro
insabbiato di Rubjerg Knude.
Nella Danimarca, seppur con ampie
autonomie, sono comprese le Isole Fær Øer e la Groenlandia. Quest’ultima
dovrebbe il proprio nome alle coste verdeggianti (in danese, “Grønland”
significa “terra verde”). Ma, d’inverno, il terreno è coperto di ghiaccio. La
Danimarca è collegata alla Svezia, tramite il ponte di Øresund.
A Copenhagen, si celebra il Festival
delle Sculture di Sabbia; i Giardini di Tivoli ospitano costruzioni
orientaleggianti. La famosa statua della Sirenetta è piuttosto periferica da
raggiungere. Decisamente evidente è, invece, il palazzo comunale neogotico,
allusione all’identità politica che la città affermò nel Medioevo. Però,
numerosi sono anche i palazzi appartenenti alla Corona, non ultima la reggia
vera e propria: Amalienborg Palace. Nel
periodo rinascimentale e in quello barocco, lavorarono a Copenhagen maestranze
italiane.
Il viaggio della prof.ssa Sommese si
è poi spostato in Norvegia, un’altra monarchia costituzionale. I primi
insediamenti sono testimoniati dalle incisioni rupestri di Alta (8000 a.C.
ca.). Dai Vichinghi furono fondati i primi regni, unificati dal 972 al 1319. Il
re Olav Haraldssön (noto anche
come Sant’Olaf II) introdusse il
Cristianesimo. Nel 1319, la figlia del defunto re norvegese Haakon V sposò
Magnus IV di Svezia. I due regni divennero uno. Solo nel 1905, essi riconobbero
pacificamente la reciproca indipendenza.
Il materiale da costruzione preferito è il legno,
perché facilmente reperibile e isolante termico. Il colore delle case è il
rosso di minio, che protegge il legno contro gelo e aggressioni saline.
Caratteristicamente norvegesi, come si è detto, sono
i fiordi, profonde insenature scavate nelle coste rocciose dai ghiacciai e
invase dal mare.
La principale coltivazione sono le fragole. Vi
abbonda anche il salmone, l’alimento più economico disponibile in loco.
La
conferenza della prof.ssa Sommese è infine planata sull’arte e, in particolare,
su Edvard Munch (1863 - 1944): pittore dell’ “Urlo” e dell’alienazione cui solo
l’Artista, il solitario per eccellenza, sa sottrarsi.
Il
21 gennaio 2016, il percorso è stato completato da un’altra tappa: la Scozia e
le Highlands.
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