Dalla cera, Zanolini non trae
manufatti. Essa, grazie a uno stampo funzionante a mano, viene trasformata in
fogli da porre su telai di legno poi inseriti nelle arnie, perché le api vi
costruiscano il proprio favo.
Della propria attività, Angelo ama
non solo i prodotti (dolcissimi e salutari), ma anche il costante contatto con
la natura e lo scarso inquinamento. Peccato che, nell’apicoltura, sia
particolarmente incidente - sul mercato - la concorrenza sleale e di prodotti
contraffatti. Non tutti i Paesi - specialmente se extraeuropei - si curano del
benessere delle api o della qualità del miele. Negli Stati Uniti, in
particolare, l’agricoltura praticata su larghissima scala comporta un intenso impiego
di fungicidi e pesticidi (tossici sia per le api che per i consumatori di miele).
Particolarmente caro a Zanolini è il film-documentario di Markus Imhoof, “Un
mondo in pericolo” (2012; titolo originale: “More Than Honey”), che mostra
situazioni e difficoltà degli apicultori in vari luoghi del mondo. Come in
altri ambiti della vita, in questo campo si pone una scelta: espandersi e
arricchirsi, alle spese delle api e dei consumatori; oppure, rimanere a livelli
di attività modesti, ma assaporando tutta la dolcezza - è il caso di dirlo - di
una passione.
Pubblicato su Paese Mio
Manerbio, N. 114, novembre 2016, p. 16.
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