Anche
quest’anno, al teatro civico “M. Bortolozzi” di Manerbio, è cominciata la
stagione dedicata ai bambini. Gli spettacoli sono a cura della compagnia “IL
NODO Teatro” ed hanno avuto inizio il 16 ottobre 2016, con “Il Flauto Magico”.
Diretti da Raffaello Malesci, sono andati in scena Mariangela Damiano, Claudio
Giacoboni, Luca Miotto e Fabio Tosato.
“Il Flauto Magico” era tratto
dall’omonima opera lirica di Wolfgang Amadeus Mozart (1791; libretto di Emanuel Schikaneder). Le musiche del
compositore hanno accompagnato anche la versione per bambini.
In
questa riscrittura, il principe Tamino si vede minacciato da un mostruoso ragno.
Lo salva una delle dame al servizio di Astrifiammante, la Regina della Notte.
La figlia di quest’ultima, Pamina, le è stata sottratta con la forza dal mago
Sarastro, per allontanarla dall’influenza educativa dell’arrogante e crudele
regina. Astrifiammante mostra a Tamino il ritratto della ragazza; invaghitosi a
prima vista, il principe accetta di liberarla e restituirla alla madre. Sarà
aiutato - appunto - da un flauto magico, capace di mutare le emozioni umane. Compagno
di Tamino nell’impresa è Papageno, un bizzarro personaggio che campa catturando
uccelli colorati da vendere ad Astrifiammante. Persino i suoi vestiti sono di
piume. Abilissimo nell’ammaliare i pennuti, non è però altrettanto abile nel
trovare l’amore. A lui, viene affidato un campanello capace di richiamare le
persone lontane.
Sarastro,
detentore della Ruota del Sole un tempo appartenuta al marito della Regina, accetta
di lasciare Pamina fra le braccia di Tamino, ma solo se il giovane si
sottoporrà a prove iniziatiche. Il principe acconsente. Una volta dimostrata la
propria capacità di rimanere in silenzio e resistere alla paura, il
protagonista è abbastanza maturo da coronare il proprio sogno d’amore e godere
delle “gioie celesti” riservate agli iniziati. Papageno, che non ha superato le
prove, deve accontentarsi - ma non malvolentieri - di una gioia più terrena:
avere al proprio fianco una dolce Papagena, in tutto e per tutto sua gemella. Ma
anche lui ha dovuto rendersi capace di fedeltà e costanza, per poter
riconoscere il volto dell’amore. Pamina, invece, ha dimostrato di avere una
coscienza etica indipendente dalla volontà della madre.
Pur
semplificata, questa versione de “Il Flauto Magico” ha mantenuto il simbolismo
dualistico dell’originale. Essa è la storia di due mondi, la Notte (cui
appartengono i personaggi femminili) e il Giorno (cui appartengono quelli
maschili). Il cammino dei protagonisti è un progressivo superamento delle
barriere fra i due, fino a cancellare il buio e a incontrarsi nella luce
dell’amore. È anche una celebrazione del potere della musica, realmente magica
nel trasformare gli stati d’animo e nel creare legami.
Pubblicato su Paese Mio Manerbio, N. 114, novembre 2016, p. 17.
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