Passa ai contenuti principali

Streghe, libri e fabbriche di cioccolato

L’iniziativa della “Notte delle Fiabe”, curata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Manerbio, ha avuto una marcia in più: quella data dal centenario della nascita di Roald Dahl (Llandaff, 1916 - Oxford, 1990), intramontabile autore per l’infanzia. In suo onore, la Notte delle Fiabe del 17 settembre 2016 ha previsto diverse iniziative. In quattro locali manerbiesi, sono state tenute letture dalle sue opere: “La fabbrica di cioccolato” (1964), “Gli Sporcelli” (1980), “Il GGG” (1982), “Matilde” (1988). Un crocchio delle sue famose “Streghe” (1983), impersonate da figuranti, tenevano un congresso in via XX Settembre, intorno a un tavolino da tè. Ma, prima, hanno dato una mano a distribuire crostate e cioccolato per il compleanno simbolico del loro “padre”.
La torta di compleanno
La torta vera e propria era un monumento di “cake design” fatto soltanto per essere guardato; è stata portata dagli Alpini sotto il portico del municipio, per affiancare le altre opere di “cake design” realizzate durante il concorso amatoriale “Le Opere di Roald Dahl”. Questa iniziativa era stata organizzata da Claudio Zani Events Planner & Wedding Designer. Il programma prevedeva uno spettacolo sul “Piazzolo”, curato da Claudia Mor e la scuola “Fatti prendere Hip Hop Dance School - We got the attitude”; il titolo era “I Have a Dream - La Fabbrica di Cioccolato racconta il nostro sogno”. A piazza Italia, invece, era stata destinata la scuola Centro Danza, con altri due balletti a tema “Roald Dahl”. Barrette di cioccolato dedicate alla “Notte delle Fiabe” erano state distribuite precedentemente; il bambino che avesse trovato un biglietto d’oro in uno di essi, si sarebbe visto assegnare una sorpresa.
            Naturalmente, il centenario dell’autore non ha fatto dimenticare i “classici” della Notte. Le associazioni manerbiesi, come sempre, avevano i propri stand. In via IV Novembre, si presentavano la scuola di kung fu wushu e tai chi “Lushaolong”, nonché la Minervium Scherma Manerbio, che ha offerto dimostrazioni dal vivo. Sotto i portici di Palazzo Luzzago, gli Alpini e l’associazione “Una Domenica Diversa” cucinavano una cena di beneficenza a base di torta fritta; il ricavato era destinato ai terremotati del Centro Italia.
Le streghe
In via XX Settembre, oltre al congresso delle Streghe, si trovava un chiosco di zucchero filato e crêpes dolci, a poca distanza dallo stand dell’AVIS. I bambini di alcune famiglie indiane danzavano al suono di un tamburo. Il programma comprendeva nell’elenco anche il minibasket della A.S.D. Manerbio Basket, i progetti di “Mamma Africa”, l’associazione culturale “Il Vaso di Pandora”, la giocoleria di Ernesto Vigilati (meglio noto come Tino), il Gruppo Verolese Volontari Soccorso ONLUS, l’A.S.D. Tennis, l’associazione ABM - Amici Biblioteca Manerbio. In piazza Italia, erano programmate le attività dell’associazione Genitori all’Opera: una presentazione del  mondo di Masha e Orso e una pesca a premi a favore della scuola materna “G. Ferrari”. In piazza C. Battisti, giochi gonfiabili gratuiti ospitavano i più piccoli; accanto a essi, era prevista la presenza dell’A.S.D. Bassa Bresciana Rugby, per un’illustrazione delle basi di questo sport.

Pubblicato su Paese Mio Manerbio, N. 113, ottobre 2016, p. 5.

Commenti

Post popolari in questo blog

Letteratura spagnola del XVII secolo

Il Seicento è, anche per la Spagna, il secolo del Barocco. Tipici della letteratura dell'epoca sono il "culteranesimo" (predilezione per termini preziosi e difficili) e il "concettismo" (ricerca di figure retoriche che accostino elementi assai diversi fra loro, suscitando stupore e meraviglia nel lettore). Per liberare il Barocco dall'accusa di artificiosità, si è cercato di distinguere una corrente "culterana", letterariamente corrotta e di contenuti anche immorali, da una corrente "concettista", nutrita dalla grande tradizione intellettuale e morale spagnola. E' vero che il Barocco spagnolo vede, al proprio interno, vivaci polemiche fra autori (come Luis de Gòngora e Francisco de Quevedo) e gruppi. Ma l'esistenza di queste due contrapposte correnti non ha fondamento reale. Quanto al concettismo, è interessante notare come esso sia stato alimentato dalla significativa definizione che di "concetto" ha dato Francesco

Farfalle prigioniere, ovvero La vita è sogno

Una giovane mano traccia le linee d’una farfalla. Una farfalla vera si dibatte sotto una campanella di vetro. La mano (che, ora, ha il volto d’un giovane pallido e fine) alza la campanella. L’insetto, finalmente libero, si libra e guida lo spettatore nella storia del suo alter ego, la Sposa Cadavere.              Così come Beetlejuice , The Corpse Bride (2005; regia di Tim Burton e Mike Johnson) si svolge a cavallo tra il mondo dei vivi e quello dei morti, mostrandone l’ambiguità. A partire dal fatto che il mondo dei “vivi” è intriso di tinte funeree, fra il blu e il grigio, mentre quello dei “morti” è caleidoscopico, multiforme, scoppiettante. A questi spettano la gioia, la saggezza e la passione; a quelli la noia, la decadenza, l’aridità. Fra i “vivi”, ogni cosa si svolge secondo sterili schemi; fra i “morti”, ogni sogno è possibile. Per l’appunto, di sogno si tratta, nel caso di tutti e tre i protagonisti. A Victor e Victoria, destinati a un matrimonio di convenienza, non è co

"Gomorra": dal libro al film

All’inizio, il buio. Poi, lentamente, sbocciano velenosi fiori di luce: lividi, violenti. Lampade abbronzanti che delineano una figura maschile, immobile espressione di forza.   Così comincia il film Gomorra, di Matteo Garrone (2008), tratto dal celeberrimo libro-inchiesta di Roberto Saviano. L’opera del giornalista prendeva avvio in un porto: un container si apriva per errore, centinaia di corpi ne cadevano. Il rimpatrio clandestino dei defunti cinesi era l’emblema del porto di Napoli come “ombelico del mondo”, dal quale simili traffici partono ed al quale approdano, da ogni angolo del pianeta. Il film di Garrone si apre, invece, in un centro benessere, dove regna un clima di soddisfazione e virile narcisismo. Proprio qui esplode la violenza: tre spari, che interrompono il benessere e, al contempo, sembrano inserirvisi naturalmente, come un’acqua carsica che affiora in un suolo perché sotto vi scorreva da prima. Il tutto sottolineato da una canzone neomelodica italiana: i