Non
è detto che, d’estate, tutto si debba interrompere. William Vitti, maestro di
kung-fu, ha impiegato proprio questi mesi per avvicinare i bambini a
un’affascinante disciplina, o per mantenere in allenamento quelli che già la
praticavano. Questo è stato il Kung-Fu Camp 2016, a cura della scuola d’arti
marziali Lushaolong, che opera a Manerbio e a Bagnolo Mella.
Dal 13 giugno al 29 luglio 2016, il
Parco Paolo VI ha ospitato Vitti e i “suoi” bambini per tre mattine alla
settimana (lunedì, mercoledì, venerdì). Il programma era piuttosto fisso. Esso
prevedeva sempre giochi a tempo, per abituare i piccoli a ragionare
velocemente. Detti giochi erano, perlopiù, percorsi a ostacoli, nei quali erano
inseriti anche tecniche di kung-fu. I partecipanti che avevano già basi solide
erano anche invitati a inventarne di nuove. Le loro creazioni venivano valutate
in termini di verosimiglianza (ovviamente), ma anche in base a quanto
stimolassero la reattività, l’equilibrio e la gestione dello spazio
circostante: le capacità che il kung-fu fa rimanere nel fisico e nello spirito.
Insieme a queste attività specifiche,
il Camp lasciava spazio a momenti più ludici: giochi a squadre, con nomi scelti
a fantasia dai bimbi; prove di corsa; incroci fra il nascondino e la “palla
bollata”; il gioco dei mimi. Naturalmente, la lunga mattinata era interrotta da
una pausa merenda.
Se qualcuno dei piccoli compiva gli
anni in quei giorni, le attività lasciavano posto a una piccola festa di
compleanno. Data la temperatura, la mattinata poteva anche cominciare con un
poco di sane bombe d’acqua. Anche quelli erano modi per concretizzare ciò che
la scuola Lushaolong vuole essere: “una famiglia, che gode l’ombra del fiore di
pruno” che dà il nome al suo stile di kung-fu.
Pubblicato su Paese Mio
Manerbio, N. 111 (agosto 2016), p. 13.
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