Filodrammatica "La Campini" di Bagnolo Mella in Dè rinf o dè ranf |
Antonella Settura, insegnante di danza e artista poliedrica, ha dato vita alla rassegna di concorsi “Tutti
in teatro”. Il primo è stato “Facci ridere”, tenutosi al Teatro Pio XI di Bagnolo Mella il 28 settembre 2018. Cinque
compagnie si sono sfidate nella rappresentazione di una breve pièce comica
dialettale. La giuria era composta dalla coreografa Cinzia Bricchi, dal
giornalista Costanzo Gatta, dallo scrittore Delfino Tinelli e dall’autrice
dialettale Velise Bonfante.
La serata è stata presentata dal manerbiese
Andrea Manera. In apertura, è stato affiancato dal giovanissimo Lorenzo Ferrari
in un battibecco tra “padre” e “figlio”: il tema era l’importanza del dialetto
oggigiorno. Lingua “vecchia” e “di nicchia”, è però efficacissima nel rendere i
moti viscerali dell’animo o nel descrivere “piccoli mondi” che arricchiscono il
Mondo.
La
prima a entrare in scena è stata la compagnia “Il Gabbiano” di Borgo Trento -
Brescia, diretta da Matilde Pagani. Nata negli anni ’40 nella parrocchia di Cristo
Re, è stata battezzata come l’omonima commedia di A. Čechov. Ha proposto Le
betòneghe dè Piàsa Roèta, ambientata nella Brescia del secondo ‘700. Il ricco
mercante Biagio Sìgola ha promesso in sposa la figlia Giselda a un aristocratico.
Ma la cugina di Biagio, disprezzata dalle dame che il mercante invita ai
ricevimenti, si vendica lasciandosi sfuggire un segreto…
È
seguita la Filodrammatica “La Campini” di Bagnolo Mella, fondata nel 1947 e
attualmente diretta da Vincenzo Ongarini. Prese nome da un partigiano
bagnolese, cultore del teatro popolare. Per stemperare la drammaticità dei
testi rappresentati all’epoca, si usava salutare il pubblico con brani
spiritosi. Dè rinf o dè ranf è uno di questi. A Calvisano, il sindaco vorrebbe
costruire una sala polifunzionale e un bottegaio ampliare il proprio negozio.
Peccato che abbiano bisogno di riutilizzare un convento abitato da ben due
frati, per nulla intenzionati a sloggiare…
Daniela Capra (Le Muse dell'Onirico, Manerbio) in Acqua e saù. |
“Le Muse dell’Onirico”, nata a Manerbio nel 2016, ha giocato la carta dello humour
nero. La direttrice Daniela Capra ha tradotto in dialetto il monologo Acqua e
sapone di Aldo Nicolaj e l’ha interpretato personalmente. L’argomento era
tratto dalla biografia di Leonarda Cianciulli, “la saponificatrice di Correggio”
(Montella di Avellino, 1893 - Pozzuoli, 1970). Per follia superstiziosa,
sacrificò tre donne, ricavando sapone dal loro grasso. Nicolaj muta il movente
in un’ossessione per la pulizia. Le risate, naturalmente, non scaturivano dalla
trama in sé, bensì dall’efficacissima interpretazione di un personaggio
grottesco, unita al contrasto fra la soddisfatta naturalezza con cui la
saponificatrice parlava delle proprie scelte e l’atrocità delle medesime.
“Gli
Azzanesi”, diretta da Barbara Casanova, si è formata nel 2010 ad Azzano Mella.
Hanno presentato una scena de La prova, di Maria Mangano. Un attore deve
provare un importante monologo; ma deve condividere lo spazio del teatro con
elettricisti e donne delle pulizie, fra reciproche incomprensioni.
La
serata è stata conclusa da “Cafè di Piöcc”: “caffè dei poveri”, riferito alla
fontana dove i meno abbienti di Montichiari si radunavano per parlare di fatti
di vita - non potendo frequentare il costoso Caffè Gallina. Con questo nome, la
compagnia esiste dal 1970. Peppino Mura ne è il presidente onorario, mentre la
direttrice è Manuela Danieli. Ha partecipato con Òja come la sàpe stàda.
Prenotare un volo low cost può non essere una buona idea. Soprattutto se la
compagnia aerea si chiama “Avia Crucis”, la hostess è sempre ubriaca, il
tecnico non ha mai riparato un motore in vita propria… E che altro, ancora?
“La Campini” si è aggiudicata il premio per la
migliore compagnia e “Le Muse dell’Onirico” quello per il miglior testo (nonché
per la miglior interpretazione, ha precisato Tinelli).
Pubblicato su Paese Mio
Manerbio, N.138 (novembre 2018), p. 18.
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