Manerbio
come Las Vegas? Il paragone con la capitale ideale del gioco d’azzardo è forse
pittoresco. Ma la crescente diffusione della cosiddetta ludopatia, in
Lombardia, è reale. Per questo, le associazioni manerbiesi hanno organizzato
tre incontri per la giornata del 12 novembre 2015, intitolata “Giochiamocela!”
Alla mattina, presso l’aula magna
dell’ I.I.S. “B. Pascal”, sono stati riuniti gli allievi dell’istituto. Proprio
dal loro impegno sono nati i video proiettati durante la mattinata: “Ludopatia,
una piaga sociale” e “Il gioco è bello quando dura poco”.
È poi intervenuto il dott. Simone
Feder, psicologo e responsabile della Casa del Giovane di Pavia. Feder ha
raccontato di ragazzini ormai costretti a fare i “genitori” dei propri
genitori, di mogli che volevano bloccare i conti dei mariti, o di adolescenti
catturati dai giochi on line. La connessione sempre disponibile via cellulare è
il Galeotto di questa “passione”. Non sarebbero immuni nemmeno i minorenni,
dunque: non solo per via del telefonino, ma anche a causa delle scommesse
sportive. Non andrebbero trascurati neppure i Gratta & Vinci. Le slot
machine fanno parte dell’arredamento in ogni sorta di locali pubblici e il web
offre anche giochi d’azzardo per bambini. L’intervento di Feder è terminato con
un video realizzato da una classe dell’ I.T.C.T. pavese “A. Bordoni”: “Non
giocarti i tuoi affetti”.
Un cortometraggio confezionato dal
Politecnico di Milano ha invece puntato sulla matematica, per dimostrare che le
grandi vincite sono quasi impossibili.
È stato poi il turno del dott. Paolo
Crepaz, medico dello sport e giornalista, docente di Pedagogia dello Sport
all’Istituto Universitario Salesiano Venezia. A lui è spettato illustrare cosa
sia il gioco sano: un’attività svolta per passione, che produce e seleziona sinapsi
nervose, per attivare le proprie abilità. Viceversa, nell’azzardo, si rinuncia
all’uso delle capacità personali. La salvezza dalla ludopatia comincerebbe,
dunque, con un aumento dell’autostima.
Nel pomeriggio, presso il Municipio,
Angela Fioroni (membro della Lega delle Autonomie della Lombardia) ha
incontrato i sindaci del territorio e dintorni. Lo scopo era discutere su cosa
potessero fare i Comuni per combattere l’eccessiva diffusione dell’azzardo. Le
difficoltà consistono sia nei limiti delle competenze giuridiche, sia nelle
reazioni delle concessionarie del gioco e dei gestori di piccoli esercizi, che
arrotondano gli incassi grazie alle slot. Importante sarebbe coordinare le
decisioni prese nei Comuni limitrofi, per evitare che i ludopatici aggirino i
divieti nel proprio paese spostandosi in quello vicino. Durante l’incontro,
sono stati presentati i documenti giuridici degli ultimi anni, che legittimano
regolamenti e ordinanze comunali volti ad arginare la pratica del gioco
d’azzardo. In particolare, la legge regionale 8/2013 della Lombardia stabilisce
le distanze minime dei punti di gioco dai “luoghi sensibili” (scuole, luoghi di
culto, impianti sportivi, strutture sanitarie e ricettive, luoghi di
aggregazione giovanile). La medesima legge istituisce il coinvolgimento delle
ASL nel trattamento della ludopatia, la diffusione di materiali informativi e
il sostegno alle associazioni che sensibilizzano sui rischi dell’azzardo.
Le
testimonianze dei presenti hanno raccontato di quartieri via via privati di
attività commerciali, di riciclaggio di denaro sporco, di microcriminalità
legata al bisogno di denaro per nuove giocate.
Alla sera, la cittadinanza di
Manerbio era invitata a radunarsi nell’aula magna dell’I.I.S. “B. Pascal”, per
incontrare la stessa Angela Fioroni, Federico Denti (volontario dell’ASL
cremonese) e la dott.ssa Abrami M. Angela (psicoterapeuta e responsabile del Nucleo
Operativo Alcologia di Leno). Era in programma anche la presentazione delle
mobilitazioni cittadine (“slotmob”). Come moderatrice della serata, la
locandina prevedeva Flavia Bolis, redattrice del “Giornale di Brescia”.
Pubblicato
su Paese
Mio Manerbio, N. 103, dicembre 2015, p. 24.
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