Parte III: Il
filo di Arianna
3.
Quel
giorno, nella cassetta della posta che gli era riservata nel condominio, il
dottor Michele Ario trovò una lettera vergata in bella grafia:
Egregio
dott. Michele Ario,
mi
farebbe piacere incontrarLa nella chiesa di San Michele Maggiore, della cui
parrocchia io sono il titolare. So del Suo assiduo interesse per il mosaico
pavimentale detto “Labirinto” e sarei lieto di condividere con Lei alcuni
documenti in mio possesso. Pertanto, Le domando cortesemente se non Le sarebbe
di disturbo vederci ai piedi del presbiterio di qui a tre giorni, alle ore
17:00.
Distinti
saluti,
don
Raffaele Bernasconi
Ario
lesse attentamente la lettera, soffermandosi specialmente sulla firma. Un
sorriso d’intuizione si accompagnava alla contrazione che gli attraversava le
sopracciglia. Pizzicò gentilmente il foglio, come a stimolarne una rivelazione
in esso implicita. Poi, prese a propria volta carta e penna e stese la
risposta.
[Continua]
Pubblicato su Uqbar Love, N. 162 (10 dicembre 2015), pag. 25.
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