Passa ai contenuti principali

Noi con Voi per Manerbio: l’estate del 2023

Alcuni cosplayer fra le bancarelle, alla Noi con Voi per Manerbio 2023.
La festa della “Noi con Voi per Manerbio”, nota anche come “Rinascita manerbiese”, non è ancora alla fine della propria storia. È l’evento che vede collaborare fra loro le associazioni locali, per realizzare giornate di festa e abbondanza. Da venerdì 2 a domenica 4 giugno, si è svolta l’edizione 2023, presso il campo sportivo. I cittadini hanno quindi potuto apprezzare i classici dell’evento, quali le cene all’aperto con polenta, salsicce, gorgonzola, casoncelli, tagliata, insalate e tutto il tipico “menu da fiera”. Una novità era però il “food truck” all’americana, che proponeva hamburger d’ogni tipo, hot dog, anelli di cipolla, pollo fritto, patatine con la buccia, pancake e peperoncini ripieni. Bancarelle di vestiti e oggettistica originale, giochi gonfiabili e chioschi hanno completato il quadro. Colpivano sicuramente i teschietti decorati, le lampade tratte da barattoli di vetro e il body painting. Un tiro a segno con palline da tennis e barattoli di latta offriva un ulteriore intrattenimento ai bambini. 

 Dell’intrattenimento fin dal tardo pomeriggio si è occupata Radio Bruno; ciascuna delle serate ha visto un concerto dal vivo. Il 2 giugno, è stata la volta della Nord Sud Ovest Band, dal nome chiaramente ispirato a un pezzo degli 883. Si tratta infatti di una “tribute band” a loro dedicata. I presenti hanno quindi potuto ascoltare notissimi classici quali “Sei un mito”, “Rotta per casa di Dio”, “La regola dell’amico”, “Hanno ucciso l’Uomo Ragno” o “La regina del Celebrità”, ma anche brani meno conosciuti come “Il problema”: un testo colmo di pacata malinconia per chi non sa lasciare una vita incolore e abitudinaria. Il finale, ovviamente, è stato affidato a “Gli anni”: espressione dello spirito nostalgico che anima un poco anche la “Noi con Voi”. 

Una bancarella di oggettistica alla Noi con Voi per Manerbio 2023.

            Il 3 giugno è stato dedicato a Manerbio Graffiti, chiara citazione di America Graffiti, il celebre ristorante. Il campo sportivo si è quindi trasformato nel teatro degli anni ’50 statunitensi, fra cosplayer, motociclisti e auto dello Shark’s Team. Anche il concerto serale è stato a tema: i P-51 Airplanes e Sauro DJ hanno scatenato il desiderio di ballare insieme alla Combriccola dei Gnari.

            Il 4 giugno, nel pomeriggio, si è svolta l’11^ edizione della gimkana per bambini: un percorso in bicicletta in cui i piccoli si sono cimentati, ma soprattutto divertiti. In serata, era prevista l’esibizione della All You Can Beat Band, specializzata in versioni rock di canzoni italiane (Lucio Battisti suonato dai Rolling Stones? Rita Pavone cantata dai Led Zeppelin? Perché no?). Purtroppo, il maltempo ha impedito un concerto che prometteva benissimo. Ma la “Noi con Voi per Manerbio” sa che non bisogna ripiegarsi sul disappunto. Evviva il divertimento… e la prossima occasione arriverà.

 

Pubblicato su Paese Mio Manerbio, N. 193 (luglio 2023), p. 12.

Commenti

Post popolari in questo blog

Letteratura spagnola del XVII secolo

Il Seicento è, anche per la Spagna, il secolo del Barocco. Tipici della letteratura dell'epoca sono il "culteranesimo" (predilezione per termini preziosi e difficili) e il "concettismo" (ricerca di figure retoriche che accostino elementi assai diversi fra loro, suscitando stupore e meraviglia nel lettore). Per liberare il Barocco dall'accusa di artificiosità, si è cercato di distinguere una corrente "culterana", letterariamente corrotta e di contenuti anche immorali, da una corrente "concettista", nutrita dalla grande tradizione intellettuale e morale spagnola. E' vero che il Barocco spagnolo vede, al proprio interno, vivaci polemiche fra autori (come Luis de Gòngora e Francisco de Quevedo) e gruppi. Ma l'esistenza di queste due contrapposte correnti non ha fondamento reale. Quanto al concettismo, è interessante notare come esso sia stato alimentato dalla significativa definizione che di "concetto" ha dato Francesco

Farfalle prigioniere, ovvero La vita è sogno

Una giovane mano traccia le linee d’una farfalla. Una farfalla vera si dibatte sotto una campanella di vetro. La mano (che, ora, ha il volto d’un giovane pallido e fine) alza la campanella. L’insetto, finalmente libero, si libra e guida lo spettatore nella storia del suo alter ego, la Sposa Cadavere.              Così come Beetlejuice , The Corpse Bride (2005; regia di Tim Burton e Mike Johnson) si svolge a cavallo tra il mondo dei vivi e quello dei morti, mostrandone l’ambiguità. A partire dal fatto che il mondo dei “vivi” è intriso di tinte funeree, fra il blu e il grigio, mentre quello dei “morti” è caleidoscopico, multiforme, scoppiettante. A questi spettano la gioia, la saggezza e la passione; a quelli la noia, la decadenza, l’aridità. Fra i “vivi”, ogni cosa si svolge secondo sterili schemi; fra i “morti”, ogni sogno è possibile. Per l’appunto, di sogno si tratta, nel caso di tutti e tre i protagonisti. A Victor e Victoria, destinati a un matrimonio di convenienza, non è co

"Gomorra": dal libro al film

All’inizio, il buio. Poi, lentamente, sbocciano velenosi fiori di luce: lividi, violenti. Lampade abbronzanti che delineano una figura maschile, immobile espressione di forza.   Così comincia il film Gomorra, di Matteo Garrone (2008), tratto dal celeberrimo libro-inchiesta di Roberto Saviano. L’opera del giornalista prendeva avvio in un porto: un container si apriva per errore, centinaia di corpi ne cadevano. Il rimpatrio clandestino dei defunti cinesi era l’emblema del porto di Napoli come “ombelico del mondo”, dal quale simili traffici partono ed al quale approdano, da ogni angolo del pianeta. Il film di Garrone si apre, invece, in un centro benessere, dove regna un clima di soddisfazione e virile narcisismo. Proprio qui esplode la violenza: tre spari, che interrompono il benessere e, al contempo, sembrano inserirvisi naturalmente, come un’acqua carsica che affiora in un suolo perché sotto vi scorreva da prima. Il tutto sottolineato da una canzone neomelodica italiana: i