Il 31 ottobre 2019, il rapper nostrano Dellino Farmer si esibirà a Soncino. La cornice sarà quella de “I ViaggiaStorie - Travel Pub”. Come dice il nome, l’atmosfera del locale è imbevuta dalla passione per il viaggio; persino il menu riporta nomi di città, deserti e mari, per indicare le ordinazioni possibili.
In
quell’atmosfera “fuori dal mondo” nel proprio cosmopolitismo, gli avventori
ascolteranno probabilmente i classici di Dellino: magari, Si spoglia si
riveste, la canzone dedicata alla campagna-compagna; o Gli strani effetti del
clima, P.O.T.A., Come i panda o Trènta piò (giusto per ricordare le
cementificazioni di terreno coltivabile). Ma avranno posto anche i brani raccolti
nell’album del 2018, The Bestia: titolo che rimanda alla volontà di dare il
meglio (“the best”, appunto) e alla “bestia” dell’istinto vitale, che nutre la
suddetta volontà. In merito, Dellino Farmer ha pensato bene di aprire e
chiudere il CD con due monologhi: La bestia in noi e La bestia fuori di
noi. Essa è l’insieme degli istinti, delle paure, delle brame che ci rendono
difficile condurre ordinatamente la nostra esistenza, ma che di questa
esistenza sono la motivazione ultima. Essa è (testuali parole del rapper) la
cosa più vera che abbiamo. La raccolta, come è evidenziato sulla copertina, è
stata un modo di festeggiare il decennale dall’inizio della carriera di
Dellino, nato musicalmente fra 2008 e 2010 con la band “Italian Farmer”. Anche
il pub “I ViaggiaStorie” ha festeggiato il suo compleanno, il 29 settembre: due
anni, per l’esattezza.
Vista
la data del concerto, però, il tema sarà decisamente a sfondo “Halloween”: la
locandina mostra il buon Dellino trasformato per l’occasione in un incrocio fra
il celebre pagliaccio di It e la “Bestia” dell’album.
Quanto
al repertorio del rapper di campagna, si è arricchito di brani come Barbielonia:
una crasi tra “Barbie” e “Babilonia”, per designare un disorientante carosello
di Barbie umane, dedite solo alla moda, ai selfie e a interminabili diete;
oppure, Anche st’an, per parlare dei Natali malinconici e tenaci di chi deve
lavorare anche sotto le feste comandate. Si sorride e ci si rinfranca con I
fos x al lonc, pensando ai superpoteri dei coriacei pensionati in grado di
strapazzare i ricchi fannulloni (oltre che di “saltare i fossi per il lungo”,
naturalmente). Si urla con Sanc e sidur, per mostrare al mondo quel sangue e
quel sudore che sono l’unica ricchezza di molti. Ma Dellino racconta anche La
me storia, anzi, la sua storia: niente auto di grossa cilindrata, né yacht con
sirene a bordo… ma ruvidi battibecchi col datore di lavoro, simpatiche nullità
in omaggio con le patatine e tante cose ordinarie che rendono straordinaria la
vita. Con questo, auguriamo buon ascolto e un buon brindisi a suon di dialetto
e birre artigianali.
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