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Passaggi musicali nel tempo e nello spazio


Il 26 maggio 2018, al Teatro Civico “M. Bortolozzi” di Manerbio, ha avuto luogo un altro degli incontri con Periscope for Arts: un’associazione che promuove la musica da camera amatoriale. Il concetto della “banda paesana” viene così applicato agli archi - e, parzialmente, ai legni. Il concerto del 26 maggio s’intitolava “Passaggi Musicali” ed era il frutto di un corso intensivo e gratuito. Oltre all’orchestra da camera senza direttore, si erano formati gruppi più piccoli (quartetto d’archi, trio, duetto, ecc.), in base a numero, desiderio e livello d’esperienza dei partecipanti. Essi avevano eseguito prove intensive durante i giorni del corso. I tutor erano Amie Weiss (violino e viola) e Nicola Barbieri (violoncello e contrabbasso). “Passaggi Musicali 2018” è stato realizzato col parziale contributo di Associated Chamber Music Players - NYC. 
passaggi musicali 2018 periscope for arts manerbio
Passaggi Musicali 2018
con Periscope for Arts di Manerbio (BS)
            Il programma costituiva un breve viaggio attraverso epoche e località europee; in particolar modo, la seconda parte proponeva brani per danze. Ha cominciato Alfredo Roma, col flauto, eseguendo la “Syrinx” per flauto solo di Claude Debussy (Saint-Germain-en-Laye, 1862 – Parigi, 1918). Il titolo allude alla “siringa”, strumento campestre realizzato con canne di diversa lunghezza. Esso è ricordato come “flauto di Pan”, dio della natura selvaggia - riferimento mitologico che ben s’adatta a uno strumento così rustico. I violini di Enrica Monfredini, Sergio Appiani e Caterina Grandi, col contrabbasso di Nicola Barbieri, hanno poi suonato il “Menuet” di Friedrich Seitz (Günthersleben, 1848 – Dessau, 1918), spostando così l’atmosfera nel quadro del Romanticismo tedesco. Alfredo Roma e Nicola Barbieri son tornati coi loro violoncelli, per proporre il “Duo n°5” di Jacques Offenbach (Colonia, 1819 – Parigi, 1880). Non sarebbe potuto mancare Wolfgang Amadeus Mozart (Salisburgo 1756 - Vienna 1791), rappresentato dal “Quartetto n°2, K 155” (“Allegro moderato”). È stato eseguito da Tom Dailey e Giuseppe Agosti (violini), con Amie Weiss (viola) e Olga Martinelli (violoncello). È tornato un “Duo” di Offenbach (stavolta, il n°1), coi violoncelli della Martinelli e di Barbieri. La prima parte è stata conclusa da “Idyla” di Leoš Janáček  (Hukvaldy, Moravia, 1854 - Ostrava 1928): un “Allegro” suonato da Maggie Jeffers e Anna Glibchuk (violini), insieme alla Weiss (viola) e a Barbieri (contrabbasso).
            Come abbiamo anticipato, la seconda metà del concerto è stata dedicata alle danze provenienti da varie località europee. Di Ludwig van Beethoven  (Bonn 1770 - Vienna 1827) erano le “6 Danze Ländler”, eseguite dai violini della Glibchuk e di Mariagrazia Carbonaro, col violoncello di Roberto Cavagnoli. È seguito un brano tratto dalla “Suite di Don Chisciotte”, di Georg Philipp Telemann (Magdeburgo 1681 - Amburgo 1767): “Il risveglio di Don Chisciotte”. Il “Balletto Primo” era invece parte del “Balletto del villaggio”, composto da Joseph Bodin de Boismortier (Thionville, 1689 – Roissy-en-Brie, 1755). Gli ultimi tre pezzi menzionati erano stati eseguiti dall’orchestra da camera al completo, così come l’appassionata conclusione del concerto: il “Waltzer n°2” di Dmitrij Dmitrievič Šostakovič (San Pietroburgo, 1906 – Mosca, 1975), famoso come parte della colonna sonora di Eyes Wide Shut (1999), film diretto da Stanley Kubrick.

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