Il Joyful Gospel Choir nel Parco Comunale di Manerbio. |
Come
dice chiaramente il nome del coro, il repertorio era composto di canti
religiosi afroamericani. Il gospel è caratterizzato da un forte spirito di
fratellanza, da un entusiasmo trascinante e dalla speranza in un avvenire
migliore.
Il primo canto del concerto, per
l’appunto, è stato “I Wish I Knew How It Would Be to Be Free” (B. Taylor, D.
Dallas): un brano sul significato della libertà, e sulla necessità di raggiungerla
sostenendosi l’un l’altro. “He’s Worthy” (A. Durham Speer) era un canto di lode
a Dio. “Seasons of Love” (Larson/Stevie Wonder) parlava dell’amore vissuto ogni
singolo minuto dell’anno. “I Hear the
Music in the Air” (S. Riley, R. Muldrew) esprime l’euforia portata dalla
musica. “Jesus
Children of America” (Stevie Wonder) trattava dell’imprescindibile sincerità
nella preghiera. “With a Little Help From My Friend” (B. Shears) sottolineava
l’importanza dell’aiuto fra amici. “Love, Oh Love” (L. Richie) era un canto di
speranza pacifista. “Heal the World” e “We Are
the World” (Michael Jackson) non hanno bisogno di presentazioni. “Whenever I Say
Your Name” (Sting) esprimeva il senso di perenne unione col Signore.
Per cercare un maggiore
coinvolgimento del pubblico, è arrivato poi un medley composto da: il
tradizionale “Amen - Hallelu”; “Ain’t No Mountain High Enough” (N. Ashford/V.
Simpson), in cui il fedele afferma di non poter essere allontanato da Dio
neppure tramite le più grandi forze naturali; “I Just Can’t Tell It” (Rizen),
dove si resta “senza parole” per esprimere i sentimenti religiosi; “Higher and
Higher”, un canto tradizionale di entusiasmo per le altezze mistiche dell’amore;
“Joy” (K. Franklin) era (appunto) un inno di gioia. “Oh Happy Day” ha chiuso la
serata: anche se non era Natale, era immancabile.
Durante
il concerto, si sono distinte diverse voci soliste: Andrea Pugnetti, Gianluigi
Mor, Sara Merli, Elena Marchesi, Micaela Brusinelli, la stessa Brunella Angela
Mazzola, Ivana Cabrini, Cristina Signorini, Marco Ongaro.
I presenti sono poi stati invitati a
godere del buffet, come attendevano soprattutto i bambini. Difficile
confrontare il cibo dell’arte con quello per il palato. Di sicuro, il sapore
della serata è stato delizioso.
Paese
Mio Manerbio, N. 123 (agosto 2017), p. 6.
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