Volete un film dell'orrore che non sia stato girato millenni avanti Cristo e che non sia paccottiglia? Effettivamente, esiste. È stato girato nel 2001 da Alejandro Amenábar - e questo già spiega la qualità. Stiamo parlando di The Others. Il livello della trama e dei personaggi farebbe pensare a un film tratto da un romanzo. Non è così, ma qualcuno ha notato una somiglianza col racconto Il giro di vite (1898) di Henry James. Anche qui si parla di una donna alle prese con due bambini e con un'apparente infestazione spiritica.
Fonte: Mymovies.it |
Grace Stewart (Nicole
Kidman) è una giovane madre inglese che sta vedendo la fine della Seconda
Guerra Mondiale. Dopo che il marito (Christopher Eccleston) è andato a
combattere, è rimasta sola coi due bambini, Anne (Alakina Mann) e Nicholas
(James Bentley). I piccoli (sembra) soffrono di una malattia a cui non è stata
trovata cura o spiegazione: sono fotosensibili.
La luce del sole sarebbe fatale per loro. Cosicché Grace deve essere molto
selettiva nell'accettare il personale che si occupa di loro e della casa: le
porte devono rimanere chiuse e le finestre serrate. Ogni cosa si svolge nella
semioscurità. Gli unici che sembrerebbero all'altezza del compito sono un
gruppo di tre persone: Bertha
(Fionnula Flanagan), Edmund (Eric
Sykes) e Lydia (Elaine Cassidy).
Affermano di aver già lavorato in precedenza nella casa, ma Grace non li
conosce. Le loro intenzioni diventano sempre più misteriose col passare dei giorni.
Soprattutto quando la casa si rivela infestata da presenze non identificate...
Parrebbe la classica storia di
fantasmi, giusto? Eppure, tiene col fiato sospeso fino alla fine, senza mai
cadere nel banale o nel gratuito. Soprattutto perché instilla dubbi martellanti nella mente dello
spettatore: i fantasmi sono davvero tali o sono persone in carne ed ossa?
Oppure, è Grace a essere impazzita? La fotosensibilità dei bambini è reale o è
una paranoia materna? O addirittura un trucco perverso per isolare i piccoli
dalla realtà e dalla vita? Grace è severa e al limite della mania religiosa:
non sarebbe poi così strano se volesse un controllo assoluto sui figli,
tenendoli letteralmente all'oscuro della vita. E quei tre domestici? Sono
davvero i tre onesti lavoratori che dicono di essere? O hanno mire sulla casa? Come si evolverà una situazione tanto
folle?
Alla fine, la risposta arriva ed è quanto di meno scontato ci si aspetterebbe. Lascia a bocca aperta e tocca anche il cuore. L'abbiamo definito "film dell'orrore", ma il vero orrore è fatto di solitudine e di lutto, immediate conseguenze di una guerra che ha lasciato il mondo col fiato sospeso. Le angosce dipinte in The Others sono tremendamente reali. Fino alla conclusione della pellicola (e oltre), viene a mancare il rassicurante senso della "quarta parete" che dovrebbe separare i vivi dai morti e le persone in carne ed ossa dagli "altri" (the others!), i "fantasmi" della fantasia e dell'ossessione. Alla fine... i veri "altri" non potremmo essere noi?
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