Arriva il Carrozzone. |
Non
è ancora agosto, ma le belle sere d’estate invitano a pensare alle stelle,
cadenti e non. Ecco dunque che arriva, nei paesi della provincia bresciana, uno
spettacolo all’aperto intitolato “Esprimi un desiderio”. Lo sta proponendo “Il Carrozzone”: una compagnia che viaggia realmente su due carri, trainati da un
cavallo e un asino. Essa raduna attori diversamente abili e normodotati, per un
progetto che stimoli l’amore per il teatro e l’integrazione allo stesso tempo.
Per essere coerenti con il ruolo di “girovaghi d’altri tempi”, anche i vestiti
degli attori rimandano a un Ottocento da “Albero degli zoccoli”.
Il 22 giugno 2017, “Il Carrozzone”
ha fatto tappa a Manerbio, al Parco Paolo VI. Per riscaldare l’atmosfera (anche
se la stagione non l’avrebbe richiesto), gli artisti hanno danzato e cantato
alcuni successi pop (Raffaella Carrà, Álvaro Soler e altri). In primissima
fila, seduti sul prato, c’erano molti bambini.
Quando
il sole ha cominciato a calare, è iniziato lo spettacolo vero e proprio. Come è
già intuibile, esso aveva per argomento le stelle e lo struggimento causato
dalla loro bellezza.
Il
cast si è presentato in scena con tanto di valigie. Per il povero capocomico, è
stata un’impresa disciplinare l’irrefrenabile voglia di danzare e saltare che
animava i girovaghi. Ma, alla fine, la storia è cominciata. «Immaginate che
questa sia una stalla… e che ci siamo radunati per raccontarci storie, come una
volta» ha esordito il capocomico. Poi, ha ricordato un bambino da poco
trasferitosi nel suo stesso condominio, quando lui era piccolo… e che cercava
disperatamente le stelle. Erano ciò che gli mancava, del suo luogo di
provenienza.
Il Carrozzone guarda al cielo. |
Eppure,
non sempre l’incanto viene dal cielo. A volte, basta una borsa di plastica dimenticata,
che volteggia a un ritmo tutto suo… come quelle sventolate dagli attori, sotto
una luce blu. «C’è così tanta bellezza al mondo, che quasi non riesco a
sopportarla» ha sospirato il capocomico. Sul pubblico, sono piovuti coriandoli
argentati, che hanno reso più tangibile l’eterea scena.
Sempre
in quell’atmosfera lunare, hanno danzato paralumi simili ai “soffioni” del
tarassaco, con un cuore di luce fioca; e un grande aquilone trasparente imitava
quasi una gigantesca medusa.
Uno
degli attori si è poi ritagliato una pausa, addentando un tramezzino. Ecco
dunque che è stata proclamata un’istantanea “Sagra del Salame” (con vino
rosso), per parodiare le sagre dei paesi attraversati dal Carrozzone.
"C'è così tanta bellezza al mondo, che quasi non riesco a sopportarla." |
Paese Mio Manerbio, N. 122 (luglio 2017), p. 8.
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