Le
tue bambole avevano tutte lo stesso abito. Così pure le immagini che guardasti
più tardi. Ogni volta che si parlava di te, la certezza del tuo futuro destino
era unanime. Non era forse bello vivere così, senza mai litigare?
Sei stata cresciuta nel posto in cui
si supponeva ti saresti collocata per tutta la vita, fra mille carezze
persuasorie. Non hai mai dovuto affrontare l’incertezza del futuro.
Quando
i tuoi grilli di adolescenza hanno
rischiato di allontanarti dalla buona
strada, nessuno ha dato peso a ciò. È stato come se non fosse successo
niente. Sei stata fortunata a nascere fra persone tanto comprensive…
Certo, c’è stata quella punizione
amarissima, per il tuo abbozzo di tresca con un paggio… Ma quella era doverosa,
da parte nostra. Dobbiamo pur insegnarti a distinguere il bene e il male.
Quando hai dovuto affrontare l’esame
che avrebbe deciso della tua vita, ti abbiamo incoraggiato e dato suggerimenti,
perché tu non ti lasciassi vincere da emozioni
passeggere. Il futuro è una cosa seria, bimba cara. Non puoi affidarlo ai
sentimenti.
Intorno a te, ovunque era una festa
e un plauso, per la tua buona risoluzione finale. Ti eri decisa a diventare
adulta, optando per ciò che era universalmente riconoscibile come il tuo bene. Ti è stato concesso di
scegliere la madrina che t’avrebbe accompagnato e il gran giorno – decisioni
che, solitamente, spettano a chi avrebbe autorità su di te.
Ora, davanti a questa badessa
marmorea e ai mille occhi della folla che ti soppesano e attendono di vedere
come si comporterà una pari tua, di’
cosa desideri dalle buone madri di questo monastero.
Sei
libera.
Ispirato
ai capp. IX e X de I Promessi Sposi di
Alessandro Manzoni.
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