Il
Lessico bresciano raccolto in un
unico volume (2014, Compagnia della Stampa Massetti Rodella editori): questa è
l’opera postuma di Gianni Pasquini. L’autore (Borgo San Giacomo, 22 novembre
1926 – 17 giugno 1996) è ricordato soprattutto come insegnante e come sindaco
del comune natio, dal 1956 al 1970. Personaggio poco appariscente, era però
dotato di solida cultura, appassionato di arti e di storia. Il dizionario di
dialetto bresciano da poco pubblicato condensa le sue ricerche per borghi e
valli, finalizzate a documentare i lemmi, le loro varianti locali, i processi
di evoluzione della lingua delle campagne. L’allievo Agostino Garda, autore
della presentazione e del risvolto di copertina, attribuisce questo interesse
di Pasquini non a nostalgismo o campanilismo, ma alla consapevolezza di come il
dialetto sia un mezzo espressivo affiancato all’idioma nazionale e dotato di
sfumature intraducibili. “Dialetto non come barriera, ma come opportunità di
conoscenza” (A. Garda, risvolto di copertina). Probabilmente, l’affezione di
Pasquini per il territorio in cui visse giocò un ruolo non indifferente anche
nel suo lavoro filologico. Quest’ultimo, originariamente, non era finalizzato a
produrre una pubblicazione. Ciò che l’autore lasciò, al momento della propria
morte, furono materiali già informatizzati, uniti a una miriade di foglietti
con appunti a matita. L’ingente opera di raccolta e decodificazione fu assunta
dalla sorella Lucia, dal cognato Ruggero, dai figli di questi ultimi e dagli
altri congiunti. Ne è risultato un volume di più d’ottocento pagine, ma ancora
aperto a integrazioni e correzioni.
Il Lessico bresciano è sicuramente debitore della viva voce degli
anziani, che Pasquini intervistò nelle proprie ricerche. Ma la perizia
documentaria dell’autore fece riferimento anche ai dizionari preesistenti,
nonché agli autori dialettali e ai proverbi citati come esempi di fraseologia.
L’apparato introduttivo comprende la legenda delle abbreviazioni, una guida
alla consultazione, le regole ortografiche e fonetiche impiegate, una ricca
bibliografia e un lungo elenco di scrittori citati.
Le pagine centrali del volume
accolgono le opere di due artisti, Giacomo Bergomi e Giacomo Olini, entrambi
frequentati e apprezzati da Pasquini. Essi documentarono la quotidianità
contadina: i volti dei paesani, gli animali da cortile, gli arredi domestici,
le colombaie, le chiese, i lavori agricoli. Il taglio realistico e “immediato”
dei dipinti ne fa un ottimo accompagnamento ai lemmi, mostrando il significato
materiale di questi.
Al
dizionario, è allegato un CD-ROM, contenente una presentazione a opera del
prof. Piero Gibellini, filologo, docente universitario, critico d’arte.
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