Francisco de Quevedo
Dai "Poemas metafìsicos": 12 composizioni che
esprimono gli stati d'animo più segreti del poeta. La vita è intuita come morte
essa stessa, progressivo morire, ogni ora e ogni momento.
Vivir es caminar breve
jornada,
y muerte viva es, Lico,
nuestra vida,
ayer al fràgil cuerpo
amanecida,
cada instante en el cuerpo
sepultada.
Trad. di M.Pinna: "Vivere è come fare un corto
viaggio/ e morte viva, Lico, è questa vita,/ ieri ebbe la sua alba in corpo
fragile,/ ogni istante nel corpo seppellita".
Dice que tiene sed siendo
bebida,
con voz de amor y de
misterio llena;
ayer bebida de ofrecìo en la
Cena,
hoy tiene sed de muerte
quien es vida.
Trad.: "Con voce piena di amore e di mistero/ dice
che ha sete, Lui bevanda, / ieri offerta nella Cena; /oggi ha sete di morte
Colui che è vita".
Dai "Poemas amorosos": concettismo con timbro
personale. Ispirazione da mitologia e bestiari. Oggetti elevati a simboli degli
atteggiamenti spirituali del poeta. Contrasto petrarchesco fra fuoco della
passione e fiumi di lacrime.
En mi no vencen largos y
altos rios
a incendios, que animosos me
maltratan,
ni el llanto se defiende de
sus brìos.
La agua y el fuego en mi de
paces tratan;
y amigos son, por ser
contrarios mios;
y los dos, por matarme no se
matan.
Trad.: "Non riescono fiumi grandi e profondi a
spegnere gli incendi che violenti mi devastano né il pianto è rimedio allo loro
vivacità. Acqua e fuoco dentro di me trattano di pace e sono amici fra loro a
spese mie, e congiurando per uccidere me non si uccidono l'un l'altro".
Luis de Gòngora
Lezione formale petrarchesca: potente architettura delle
parti, con inizio discorsivo e finale di rapida, vigorosa ricapitolazione.
A Còrdoba
Oh excelso muro, oh torres
coronadas
de honor, de majestad, de
gallardìa!
Oh gran rio, gran rey de
Andalucìa,
de arenas nobles, ya que no
doradas!
Oh fértil llano, oh sierras
levantadas,
que privilegia el cielo y
dora el dia!
Oh siempre gloriosa patria
mia,
tanto por plumas cuanto por
espadas!
Si entre aquellas ruinas y
despojos
qeu enriquece Genil y Dauro
bana
tu memoria no fué alimento
mio,
nunca merezcan mis ausentes
ojos
ver tu muro, tus torres y tu
rio,
tu llano y sierra, oh
patria, oh flor de Espana!
Trad.: "Oh mura eccelse, oh torri incoronate/ di
onore, di maestà, di potenza!/ Oh grande fiume re di Andalusia/dalle sabbie
nobili quando non dorate! /Oh fertile pianura, montagne elevate/ che il cielo
predilige e il giorno indora!/ Oh sempre gloriosa patria mia,/ tanto per le
penne come per le spade!/ Se tra quelle rovine e spoglie/ che il Genil alimenta
e il Dauro bagna,/ la tua memoria non mi ha continuamente sostenuto,/ allora
non meritino mai più i miei occhi esiliati/ di vedere le tue mura, le tue
torri, il tuo fiume, / il tuo piano e le montagne, oh patria, oh fiore di
Spagna!"
BIBLIOGRAFIA
·
"La letteratura spagnola dei secoli
d'oro" di C. Samonà, G.Mancini, F. Guazzelli, A.Martinengo, BUR
·
"Storia della letteratura spagnola" di
P.L. Crovetto, Newton
Commenti
Posta un commento
Si avvisano i gentili lettori che (come è ovvio) non verranno approvati commenti scurrili, offese dirette, incitazioni all'odio di qualunque tipo, messaggi che violino la privacy o ledano l'onore di terzi. Si prega di considerare questo blog come uno spazio di confronto, così come è stato fatto finora, e non come uno "sfogatoio". Ci scusiamo per eventuali ritardi nella pubblicazione dei commenti: cause (tecnologiche) di forza maggiore. Grazie.