Riceviamo e pubblichiamo (a cura di Vincenzo Calò):
Sofia
è mio fratello è un romanzo che affronta il delicato tema della disforia di
genere.
Racconta infatti la storia di una ragazza – la Sofia del titolo – che durante l’adolescenza si
Racconta infatti la storia di una ragazza – la Sofia del titolo – che durante l’adolescenza si
rende
conto di identificarsi nel sesso opposto a quello biologico relativo alla sua
nascita.
Scopre
in altre parole di essere un transgender, un maschio intrappolato in un corpo
femminile.
La
cosa getta nello sconforto i suoi genitori, che non avevano mai avuto a che
fare
con una situazione del genere, e non li aiuta nemmeno il contesto in cui
vivono, un
piccolo
paese della Sardegna, che vive di pettegolezzi e pregiudizi.
Sofia,
che desidera cambiare il suo nome in Gabriele e assumere fattezze maschili,
dovrà così affrontare un lungo percorso di terapie e burocrazia per trovare
finalmente la pace interiore.
Insieme
a questa storia, inoltre, si sviluppa parallelamente il racconto del viaggio
del fratello
maggiore
Riccardo che, durante una vacanza in Provenza, perderà la testa per una
giovane
francese; riuscendo finalmente a superare il trauma per la fine di una
tormentata
storia
durata cinque anni.
Pertanto,
il tema, sempre spinoso, della diversità e della sessualità è affrontato con la
giusta
delicatezza dall’autore, e l’intreccio risulta interessante e ben costruito,
grazie anche
all’uso
dei flashback e a una accattivante meta-narrazione.
Per
le tematiche trattate, il romanzo sembra destinato a chi è in procinto di
diventare adulto e a chi lo è.
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