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S. Faustino in Breda e la sua storia


Dei santi Faustino e Giovita si sa davvero poco – quasi neppure se siano storicamente esistiti. La loro leggenda vuole che fossero bresciani d’alti natali e che si dedicassero all’evangelizzazione tra I e II secolo. Sarebbero stati martirizzati sulla via tra Brescia e Cremona intorno al 122 d.C., sotto l’imperatore Adriano. Sono patroni di Brescia e venerati dalla tradizione religiosa nei territori limitrofi. Non stupisce, pertanto, trovare a Manerbio una diaconia e una chiesa intitolate alla loro memoria. L’epoca di costruzione della chiesa di S. Faustino in Breda è incerta. Secondo l’opuscolo approntato dall’Assessorato alla Cultura nel 1985, viene suggerita una datazione fra X e XI secolo. L’intitolazione fa infatti pensare a un collegamento con il monastero benedettino di S. Faustino Maggiore a Brescia, fondato nell’841 dal vescovo Ramperto. Non risulterebbero però documenti dell’esistenza di proprietà fondiarie dei benedettini di S. Faustino a Manerbio. Probabilmente, la chiesa manerbiese sorse accanto a un ospizio e a una fattoria che offrivano un tetto ai coloni vescovili e ai viandanti che transitavano lungo la via Porzano-Manerbio. A causa dell’incuria e del cattivo uso del denaro destinato alla manutenzione, la struttura di S. Faustino in Breda soffrì d’un pesante decadimento. S. Carlo Borromeo, quando la visitò nel 1580, ritrovò l’edificio scoperto e squallido. Ad avere a cuore le sorti della chiesa erano, invece, gli abitanti del quartiere Breda. 
san faustino in breda manerbio
La facciata di San Faustino in Breda,
a Manerbio.
            Nei primi anni del ‘600, nacque intorno a S. Faustino una Disciplina: 13-18 uomini della Breda, vestiti di sacco e tenuti a recitare ogni domenica l’ufficio della Vergine. Questo sodalizio si contrapponeva (con un campanilismo che oggi può far sorridere) a quelli di altre chiese manerbiesi: S. Rocco, la Disciplina, il SS. Nome di Gesù.
            Una ristrutturazione in grande stile toccò a S. Faustino quando fu ricostruita la chiesa parrocchiale. I lavori si svolsero fra il 1715 e il 1720 e furono diretti probabilmente da Giovan Antonio Biasio, il primo architetto della pieve manerbiese. Il coro fu arretrato, per rispondere alle esigenze dei Disciplini, che abbisognavano d’un luogo di riunione separato dalla navata. A Biasio è attribuito anche il disegno della facciata, nonché il paliotto dell’altar maggiore. La pala del presbiterio è una Madonna col Bambino e i SS. Faustino e Giovita, di Giuseppe Tortelli (Chiari 1662 – Brescia post 1738). In sacrestia, si conserva un Crocifisso ligneo della prima metà del ‘500.
            Un periodo di abbandono si riebbe nel 1943, quando fu asportata la campana, in occasione della guerra. Nel 1960, crollò il tetto della chiesa. Nel 1962, iniziarono i restauri voluti dal parroco mons. Casnici e da don Reali. Nel 1984, fu ricostruito il tetto.
            Attualmente, S. Faustino in Breda è il cuore di una nota fiera manerbiese (15 febbraio), in cui rivive il divertimento contadino dell’albero della cuccagna.

Pubblicato su Paese Mio Manerbio, N. 131 (aprile 2018), p. 16.

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