"Buffo come a volte ci si dedica alle attività che più ci piacciono, alla professione per cui ci si sente portati o a semplici hobby senza mai fermarsi un attimo ad interrogarsi sul perchè lo si fa. Sotto questo punto di vista, riflettendoci un po’ su, tutte le attività, le professioni o gli hobby si trovano sullo stesso piano, quando, Attenzione, si ha il privilegio di poter scegliere. Si tratta di scelte che ogni essere umano decide di operare rispetto ad altre. Scegliere di scrivere non è poi tanto diverso dall’optare di diventare medico, di dirigere un’azienda o di aprire un ristorante. C’entra sempre la passione e…qualcos’altro.
Nella puntata di sabato di “Che tempo che fa” Alessandro Baricco ha, forse, fatto un intervento memorabile a proposito. Da tempo in tv latitava questo argomento e, finalmente, uno scrittore, che fa questo mestiere per passione, ha spiegato perchè, secondo il suo modesto parere, si scrive. Baricco si è speso a riguardo, prendendo in causa 2 sensi (la vista e l’udito) e guardando alla cultura orientale della perfezione dei gesti e della ricerca spasmodica del bello. Il paragone con l’arte Giapponese è sferzante e fa trasparire in modo automatico il nostro occidentalismo.
Come apostrofa lo scrittore durante il suo monologo, si inizia a scrivere per infilzare qualcuno, che siano i lettori, altri scrittori o le sfere personali, ma solo anni dopo si rincorre un altro tipo di bellezza. Una bellezza che si nasconde nei gesti, nello scegliere di raccontare qualcosa che “di più raro c’è nell’universo e quello che di più caro c’è nel nostro animo”, lavorandolo con le parole, le sfumature della lingua. Secondo Baricco si scrive per dimostrare ciò di cui è capace un genio umano e per esprimere il gusto di un maestro, niente di più e niente di meno.
Alla fine è la semplicità, che per noi comuni mortali rappresenta ormai un ostacolo insormontabile, ad essere la vera protagonista. L’intervento di Baricco, visto da occhi scanzonati e realisti, può sembrare un tantino elitario. Oggigiorno il mondo dell’editoria e l’universo lavorativo puntano su tutto fuorchè la bellezza del gesto e la passione ed è altrettanto palese che molti scrittori sono spinti da tutt’altre ragioni nella loro professione, visti i tempi.
Tuttavia l’opinione di Baricco è apprezzabile non solo per la rarità di tali interventi nella televisione pubblica ma, soprattutto, perchè ci aiuta a guardare un po’ più in là delle apparenze, ricordandoci della bellezza del fare ciò che ci piace, per continuare a preservare la nostra umanità.
Detto questo, mi rivolgo agli scrittori (di qualsiasi tipo) e chiedo: E voi perchè scrivete?"
Federica Mordini su Inchiostro: http://inchiostro.unipv.it/?p=3078
Nella puntata di sabato di “Che tempo che fa” Alessandro Baricco ha, forse, fatto un intervento memorabile a proposito. Da tempo in tv latitava questo argomento e, finalmente, uno scrittore, che fa questo mestiere per passione, ha spiegato perchè, secondo il suo modesto parere, si scrive. Baricco si è speso a riguardo, prendendo in causa 2 sensi (la vista e l’udito) e guardando alla cultura orientale della perfezione dei gesti e della ricerca spasmodica del bello. Il paragone con l’arte Giapponese è sferzante e fa trasparire in modo automatico il nostro occidentalismo.
Come apostrofa lo scrittore durante il suo monologo, si inizia a scrivere per infilzare qualcuno, che siano i lettori, altri scrittori o le sfere personali, ma solo anni dopo si rincorre un altro tipo di bellezza. Una bellezza che si nasconde nei gesti, nello scegliere di raccontare qualcosa che “di più raro c’è nell’universo e quello che di più caro c’è nel nostro animo”, lavorandolo con le parole, le sfumature della lingua. Secondo Baricco si scrive per dimostrare ciò di cui è capace un genio umano e per esprimere il gusto di un maestro, niente di più e niente di meno.
Alla fine è la semplicità, che per noi comuni mortali rappresenta ormai un ostacolo insormontabile, ad essere la vera protagonista. L’intervento di Baricco, visto da occhi scanzonati e realisti, può sembrare un tantino elitario. Oggigiorno il mondo dell’editoria e l’universo lavorativo puntano su tutto fuorchè la bellezza del gesto e la passione ed è altrettanto palese che molti scrittori sono spinti da tutt’altre ragioni nella loro professione, visti i tempi.
Tuttavia l’opinione di Baricco è apprezzabile non solo per la rarità di tali interventi nella televisione pubblica ma, soprattutto, perchè ci aiuta a guardare un po’ più in là delle apparenze, ricordandoci della bellezza del fare ciò che ci piace, per continuare a preservare la nostra umanità.
Detto questo, mi rivolgo agli scrittori (di qualsiasi tipo) e chiedo: E voi perchè scrivete?"
Federica Mordini su Inchiostro: http://inchiostro.unipv.it/?p=3078
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