“Eh! Miserabile gente dabbene! Molluschi, che non avete sensi che per assaporare la vostra stagnante felicità; che non temete affatto l’immensità dell’Oceano, né la grandezza della vita che il sole non ferisce e che la tempesta non smuove… Se Dio vi ha dato un cuore ed un cervello, è stato giusto per meglio provare che ciò non significa niente, se non che è salutare sentire il bruciore della Sua divina ironia insieme al balsamo della Sua fulgida magnanimità.
Molluschi! Meschina gente dabbene! Un nonnulla che vi sfiora vi fa ritrattare il nulla che siete… Da voi tutto è apprensione, la gioia così come la sofferenza… Non un grido di piacere che sia udito nei cieli… Non un muggito che riecheggi negli abissi… Sprovvisti del più piccolo volto che parli e ciechi al punto di non riconoscervi, siate felici, molluschi, ma mi domando se la vostra prudenza sia un’infermità del cuore piuttosto che una piaga del cervello. Poveri voi, gente dabbene!”
(PANAÏT ISTRATI)
Commenti
Posta un commento
Si avvisano i gentili lettori che (come è ovvio) non verranno approvati commenti scurrili, offese dirette, incitazioni all'odio di qualunque tipo, messaggi che violino la privacy o ledano l'onore di terzi. Si prega di considerare questo blog come uno spazio di confronto, così come è stato fatto finora, e non come uno "sfogatoio". Ci scusiamo per eventuali ritardi nella pubblicazione dei commenti: cause (tecnologiche) di forza maggiore. Grazie.