Per “manga”, ovviamente, s’intendono
i fumetti giapponesi: sono famosi per i colori vivaci, per la creativa
disposizione delle scritte e per personaggi dalle fattezze eteree, con occhi
particolarmente grandi.
Il materiale è stato fornito dal
bresciano Paolo Linetti, organizzatore di mostre ed eventi artistici, nonché
titolare dello Studio Ebi. Il team di Linetti ha cominciato a realizzare santi
in versione manga nel quadro d’un progetto volto a divulgare l’iconografia
religiosa. Ne parla Viviana Filippini, nel suo Brescia segreta (2015,
Historica Edizioni), alle pagg. 205-209: tra i vari stili fumettistici
esistenti, quello giapponese è stato scelto da un gruppo di ragazzini a cui il
team si è rivolto. Ora, questi particolarissimi “santini” vengono venduti sotto
forma di cartolina presso il Museo Diocesano di Brescia. La Biblioteca Civica
di Manerbio ha però richiesto a Linetti pannelli di dimensioni ben più
significative, da esporre nelle vetrine per la “Seconda di Ottobre”. Chi li ha
visti può ben valutare se i creatori siano stati o meno all’altezza del
progetto.
I pannelli realizzati sono sette,
più uno raffigurante l’Immacolata e uno stendardo che rappresentava gli
arcangeli in gruppo, appeso a un balcone durante la giornata festiva.
Perché
sette, se il culto e la Bibbia ne ricordano tre? Il numero degli arcangeli è quello
presente nel Libro di Enoch (I sec. a.C.), un testo profetico non compreso nel
canone biblico. Sono venerati da confessioni cristiane diverse da quella
cattolica. Peraltro, che gli arcangeli siano in tutto sette, è affermato anche
nel Libro di Tobia (12,15).
Uriele
(“Luce di Dio”) regge una spada fiammeggiante, con cui difende dal furto i
frutti dell’albero della vita, nell’Eden. Sealtiele (“Preghiera di Dio”) regge
il turibolo dell’incenso e le sue ali sono viola, un colore etereo ed intenso
adatto a rappresentare il coinvolgimento spirituale. Geudiele (“Lode di Dio”),
invece, è piumato di rosso. Regge il flagello e la corona, a simboleggiare le
fatiche affrontate per devozione e le relative ricompense. Barachiele
(“Benedizione di Dio”) è pronto a riversare rose bianche, a indicare una
pioggia di luce – ma anche la folgore.
Insomma,
non saranno i Cavalieri dello Zodiaco, ma sembrano proprio sette supereroi (tanto
forti quanto aggraziati), di quelli che possono entrare facilmente
nell’immaginario. È proprio questo il senso dell’operazione artistica di
Linetti e del suo team: proporre un’arte sacra che s’imprima nella memoria,
passando per la fantasia.
Pubblicato su Paese Mio
Manerbio, N. 171 (novembre 2021), p. 9.
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