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“Che ci fai tu qui?” al Teatro Civico di Manerbio


La stagione “Altro… che piccolo teatro!”, al Teatro Civico “M. Bortolozzi” di Manerbio, è giunta a un ottimo punto. La serie di spettacoli, organizzata dalla compagnia “Le Muse dell’Onirico”, ha proposto alla cittadinanza commedie apparentemente leggere, ma dalla sostanza profonda, opere di ottimi autori e interpretate da attori validissimi. 
che ci fai tu qui teatrosfera

            Finora, sono state proposte: Coppia aperta, quasi spalancata, di Dario Fo e Franca Rame (I Mattattori; regia di Max Zatta); Due donne di provincia, di Dacia Maraini (Primadonne; regia di Marinella Pavanello); Sicani, di Salvatore Stimolo (Andronauti, Gruppo Teatro Ricerca; regia di Salvatore Stimolo); Le prénom (Cena tra amici), di Matthieu Delaporte e Alexandre de la Patellière (Gruppo Teatro Tempo; regia di Valentina Usuelli e Nicoletta Colombo).
            Il sano divertimento continuerà sabato 7 marzo 2020, alle ore 20:45, con: Che ci fai tu qui? di Teatrosfera. La commedia, per l’appunto, è opera della compagnia Teatrosfera. Con la regia di Luigi Pescosolido, andranno in scena Elisabetta Sala, Alessandro Capotondi, Dario Radaelli, Valeria Bianco e Silvia Riva.
La pièce racconta la storia di Dante e Adele, marito e moglie di condizione benestante. Stanno per trascorrere un finesettimana nella loro villetta brianzola. In programma, ci sono tranquillità, un lauto pranzo domenicale e i passatempi preferiti. Ma niente andrà come previsto, perché busseranno alla loro porta due ospiti non benvenuti in quel frangente: i rispettivi amanti. Uno è Luca, che Adele ha conosciuto durante una serata con le amiche. L’altra è Moira, la segretaria di Dante, pronta a partire con lui per un romantico viaggetto a Parigi. Ai due infedeli coniugi, non resterà che improvvisare castelli di bugie, per giustificare l’esistenza dei due “imprevisti” nella loro vita. Come già Plauto insegnava, una menzogna genera architetture d’invenzioni sempre più elaborate, per potersi reggere… E così avviene anche in questa commedia, quasi “plautiana” nei suoi equivoci e scambi di identità, nel suo autogenerarsi grazie alla “macchina delle bugie”. Da segreti che sembravano quasi banali, nascerà un intrico al quale neppure uno dei personaggi sfuggirà. Dove approderanno le vicende dei fedifraghi Dante e Adele? Lo sapranno gli spettatori. Solo una cosa è certa: per ingarbugliata che sia una rete, è destino che i nodi vengano al pettine…

Pubblicato su Paese Mio Manerbio, N. 151 (febbraio 2020), pag. 8.

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